Il 25 novembre 1960 le
sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in
prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di
informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze
furono torturate, massacrate a colpi e strangolate, per poi essere
gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un
incidente. L’assassinio delle sorelle Mirabal, tre dissidenti politiche della Repubblica Dominicana, brutalmente assassinate per ordine del dittatore Trujillo, è ricordato come uno dei
più truci della storia dominicana.
Dopo questo tragico evento, che tuttavia non era il primo nè il più efferato contro le donne, con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne
e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a
organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel
giorno.
Secondo i dati
dell’Oms, si stima che in Italia siano 6.743.000 le donne tra i 16 e i
70 anni che sono vittime di abusi fisici o sessuali e circa un milione
quelle che hanno subito stupri o tentati stupri.
Altrettanto allarmante è
il dato secondo cui il 33.9% di coloro che subiscono violenza per mano
del proprio compagno e il 24% di quante l’hanno subita da un conoscente o
da un estraneo non ne parla. Il 14.3% delle donne, secondo il rapporto,
è stata vittima di atti di violenza da parte del partner, ma solo il 7%
lo ha denunciato.
In Italia, da gennaio a settembre 2013 sono stati
compiuti più di 80 femminicidi (fonte:Rapporto Eures Ansa), nel 2012
sono state uccise più di 100 donne e nel 2011 le vittime sono state 137
(una ogni tre giorni). Le morti avvengono in tutta Italia, non solo in
ambienti degradati e le vittime hanno una età media tra i 30 e i 40
anni, così come i loro assassini.
È una questione nazionale e culturale,
la “questione femminile” che rispecchia una situazione del paese di
arretratezza, anche nei rapporti uomo/donna dal momento che le donne
vengono uccise proprio in quanto donne.
Con
l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione e di far conoscere e far
arrivare al maggior numero possibile di donne (vittime o testimoni di
violenza). In molte città si sono aperti sportelli per l’assistenza
alle donne che subiscono violenze e per il prossimo 25 novembre sono previste
numerose iniziative da parte di comuni, istituzioni, scuole e associazioni.
Anche il nostro liceo parteciperà lunedì 25 novembre alla manifestazione internazionale con attività e riflessioni.
Segnalate le vostre adesioni tramite questo blog o direttamente alla prof.ssa Maria Grazia Romano
SITI CONSIGLIATI PER DOCUMENTARSI:
http://www.thamaia.org/
http://www.feriteamorte.it/
http://www.ricordatichedevirispondere.it/punti/punto-2-femminicidio/
http://www.sportelloantiviolenza.org/index.php/stereotipi-sulla-violenza-di-genere
le parole che non vorremmo più sentire:
Femminicidio: Uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica o annientamento morale della donna e del suo ruolo sociale. [Treccani]
Femmicidio: Omicidio di donne da parte di uomini, in particolare come conseguenza di mentalità e comportamenti di stampo sessista (e fa parte del femminicidio)
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