SCATTI DI CONOSCENZA
Per partecipare basta inviare una foto da voi scattata durante queste
vacanze ma anche in passato su un luogo o una persona o un incontro o
altro.. e accompagnarla con una didascalia che ne evidenzi il
valore per la conoscenza.
Una buona idea per dare spazio alle nostre
riflessioni partendo dalle immagini
che abbiamo ripreso nel corso di
viaggi, incontri, studi, hobby vari.
indirizzo per l'invio: graziamssn@gmail.com
per iniziare...
ALSAZIA, PONTE EUROPEO
A differenza
delle regioni francesi confinanti, l'Alsazia non ha mai conosciuto un periodo
di unità e autonomia. Per molti secoli fu suddivisa in piccole zone politiche e
nel Medioevo fu per lo più sottomessa al Sacro Romano Impero. Luigi XIV rese
definitiva l'unione di tutta l'Alsazia, compresa Strasburgo (1681), alla Francia, cui rimase fino al 1870,
quando fu annessa assieme alla Lorena alla Germania dopo la guerra franco-prussiana
(Trattato di Francoforte, 1871). Nel 1919 fu restituita alla Francia con il Trattato
di Versailles. Occupata dai tedeschi nel 1940, l'Alsazia venne liberata dagli
Alleati nel 1944. La regione ha dunque cambiato
quattro volte nazionalità in meno di un secolo, nel corso del quale i suoi abitanti
hanno combattuto anche su fronti opposti.
Nel monumento A NOS MORT una madre piange tenendo in braccio i due figli, uno morto
per la Germania, l’altro per la Francia. Si trova a Place de la Republique, in memoria di
questa storia drammatica
La passerella Mimram-Brücke è uno dei ponti del Reno, a Strasburgo, che
oggi avvicinano due regioni per molti anni in guerra:
il Baden-Württemberg in Germania e l’Alsazia in Francia.
Guardando oltre il ponte dal
lato francese, si può vedere la città tedesca di Kehl. I suoi abitanti
attraversano spesso il ponte per raggiungere la Francia. Da Strasburgo invece il
ponte permette di raggiungere Kehl, ed è emozionante attraversare il Reno dal
ponte che oggi segna l’unione e la fine di lunghe lacerazioni. Si avverte il
tra-scorrere della storia, una sorta di sviluppo dialettico nel senso hegeliano,
un’idea che diventa realtà dopo il “travaglio del negativo”.
Ogni giorno migliaia di persone
attraversano la frontiera nazionale per andare a lavoro, oggi possibile grazie alla
libertà di circolazione, e ogni giorno 36.000 macchine passano sul ponte. Quest'anno
è stato aperto in Kehl il primo asilo bilingue dando la possibilità a 30
bambini tedeschi e 30 francesi la possibilità di imparare le due lingue alla
perfezione. Se questo progetto pilota funzionerà, ci saranno altri progetti
bilinguismo.
Strasburgo dunque simbolo dell’Europa
unita, dove trionfa l’idea che è sempre meglio costruire ponti per raggiungere la riva opposta anziché muri
e cancelli per custodire solo la nostra.
Il Parlamento
europeo ha qui la sua sede per le plenarie mensili, assicurando a Strasburgo il
ruolo di città d’incontro e di dialogo, finalmente unita nell’Europa senza frontiere.
"Il mare non ha paese nemmen lui, ed è di tutti quelli che lo stanno ad ascoltare, di qua e di là dove nasce e muore il sole."
Giovanni Verga, "I Malavoglia"
Sono queste le parole che sento, come se qualcuno nella mia mente le pronunciasse davvero, ogni volta che guardo il Mare, un mare qualunque, sia esso il mare di una gettonatissima meta turistica, sia esso il mare più vicino a casa. Perché penso che il mare sappia molto e conservi molta, moltissima storia. Il mare è acqua, dalla quale si nasce, nella quale si può annegare...come il sole, che ogni giorno pare nascere dal mare e morire dentro di esso. Come i Malavoglia, gente dalla vita grama che per mare tentò il destino e trovò la fine.
Irene Franco
Giovanni Verga, "I Malavoglia"
Sono queste le parole che sento, come se qualcuno nella mia mente le pronunciasse davvero, ogni volta che guardo il Mare, un mare qualunque, sia esso il mare di una gettonatissima meta turistica, sia esso il mare più vicino a casa. Perché penso che il mare sappia molto e conservi molta, moltissima storia. Il mare è acqua, dalla quale si nasce, nella quale si può annegare...come il sole, che ogni giorno pare nascere dal mare e morire dentro di esso. Come i Malavoglia, gente dalla vita grama che per mare tentò il destino e trovò la fine.
Irene Franco
27 luglio 2014
insolita Madrid.....
Ho scattato questa foto durante il mio soggiorno della scorsa
estate nella capitale spagnola. Il soggetto della foto è il Tempio di
Debod, un antico tempio egizio regalato alla Spagna come ricompensa per l'aiuto spagnolo, in risposta all'appello internazionale dell' Unesco per salvare i templi della Nubia.
Nonostante non sia un luogo particolarmente famoso da visitare
quando si va a Madrid, io l'ho trovato decisamente affascinante e i
colori del tramonto che si riflettono sull'acqua lo rendono magico.
Inoltre sporgendosi oltre il tempio si può ammirare un bellissimo
panorama della città. Un posto ideale per sedersi a riflettere e
contemplare le meraviglie che ci circondano
Tiziana Tornabene
28 luglio
la memoria silenziosa di Berlino
"Berlino, per non dimenticare l'Olocausto"
Passando
per le "strasse" di Berlino, 4 anni fa, mi sono ritrovato davanti ad un
immenso 'labirinto' di grandi blocchi di pietra.. Subito il pensiero è
stato "Che bello! Sarà un labirinto, ora giochiamo a nascondino"; quindi
ho iniziato a correre e a nascondermi ovunque, dietro questi blocchi,
che a poco a poco diventavano sempre più alti (poi mi sono accorto che
c'era un bel dislivello al centro della piazza).
Ma dopo aver giocato per 5 minuti, mi sono accorto che c'era un
silenzio proprio tombale, e allora sono andato a chiedere ai miei
genitori il perché di quell' aria cupa e quasi funeraria : mi hanno
risposto che erano circa 2000 lapidi per ricordare l'Olocausto degli
ebrei della Seconda Guerra Mondiale.
Dopo aver sentito queste parole, ho
avuto un nodo alla gola e, in religioso silenzio, sono uscito da quel
cimitero, che insieme alle croci bianche che ho visto accanto, ha
lasciato un profondo segno nella mia coscienza (e conoscenza).
Roberto Testa
30 luglio 2014
fame di conoscenza: gelato alla zagara
Questa foto, scattata in un bar di Lipari, ritrae un gelato alla
zagara dal gusto piacevole e delicato. Quando entro in una gelateria e noto un
gusto particolare e inusuale di gelato, è davvero difficile riuscire a non
cedere alla tentazione di assaggiarlo. D’altronde, anche il cibo è un elemento di
identità culturale: in questo caso, la zagara è simbolo della sicilianità. La
zagara è infatti il fiore degli agrumi. Il termine deriva dall’arabo zahara, ovvero splendere del bianco; furono proprio gli arabi a
diffondere la pianta nel Mediterraneo.
La zagara evoca diverse suggestioni letterarie:
Gabriele D’Annunzio ne parla nei romanzi "Il Piacere" e "Trionfo della morte", mentre lo scrittore francese Guy de Maupassant
(in visita nella seconda metà dell'Ottocento) ci lascia un’intensa e poetica descrizione
nell’opera "Viaggio in Sicilia":
«Un
alito continuo sale dalla foresta profumata, un alito che inebria la mente...
Quell'odore che vi avvolge ad un tratto, che fonde la delicata sensazione dei
profumi con la gioia artistica della mente, vi tuffa per alcuni secondi in un
benessere del pensiero e del corpo che rasenta la felicità».
Rosita Cipolla
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