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giovedì 8 gennaio 2015

je suis charlie



sull'attentato di ieri al giornale francese

solo indignazione assoluta

e solidarietà da tutto il mondo

La libertà di opinione, di pensiero, di espressione

non può nè deve MAI essere fermata

lasciamo parlare le immagini scattate in varie parti e redazioni del mondo
dicono più di mille parole
 

 


Non condivido le tue idee, ma mi batterò fino alla morte affinché tu possa esprimerle

Voltaire


4 commenti:

  1. Non si possono accettare più azioni del genere, non si possono soprattutto colpire gli innocenti e chi si fa una risata sull'attualità e sulle religioni : ridere, come scrivere e avere il proprio pensiero, è una libertà e un diritto di tutti che nessuno può toglierci. La gente è stanca di tutta questa violenza, di tutta questa prevaricazione dell'uno sull'altro e di questa ingiustizia. Speriamo che avvenimenti simili non si verifichino più, perché non fanno altro che disonorare la figura dell'uomo, che, come diceva Aristotele, è un "animale politico e razionale".

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  2. Vivendo in Francia, ho potuto osservare le reazioni post attentato da vicino: questo episodio ha sconvolto tutti, è davvero vergognoso colpire con la forza bruta chi invece ha l'intelligenza di fare della sana ironia. Oggi le librerie e le strade erano piene di cartelli con la scritta "Je suis Charlie" per mostrare solidarietà nei confronti del giornale e di Parigi. Purtroppo coloro che hanno architettato questo gesto insensato non hanno pensato neanche un attimo ai secoli di storia nei quali è stato dimostrato che la libertà di pensiero non può essere fermata con la paura, e la reazione dei francesi (e del mondo intero) serve proprio a renderlo evidente ancora una volta. Vi invio dei link presi da Le Figaro e Le Monde, in cui si mostra attraverso scatti fotografici la risposta di varie capitali del mondo di fronte a questo evento, e un'intervista ad un cittadino francese musulmano che non si sente per nulla rappresentato dai folli che hanno agito contro Charlie Hebdo.
    http://www.lemonde.fr/attaque-contre-charlie-hebdo/portfolio/2015/01/08/de-lima-a-tirana-des-centaines-de-je-suis-charlie-rassembles-en-hommage-aux-victimes-de-l-attentat_4551194_4550668.html
    http://www.lefigaro.fr/vox/societe/2015/01/08/31003-20150108ARTFIG00182-je-suis-musulman-et-je-suis-charlie.php

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  3. Grazie ragazzi per queste preziose parole a difesa della libertà di espressione :-)
    E grazie a Maria Grazia per i link, ci aiuteranno senz'altro!

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  4. La strage al giornale Charlie Hedbo è una ferita che non ha solo colpito Parigi, la Francia o l’Europa, è una ferita inferta alla libertà. Alla libertà di stampa e all’immaginazione. Magari si poteva ritenere poco convenzionale e anche immorale criticare attraverso delle vignette l’altrui religione, le credenze di un popolo che basa la propria intera cultura sul timore e sul rispetto della divinità. Ma niente e nessuno può giustificare l’uso della violenza, a maggior ragione se la violenza è praticata su chi come arma impugna una semplice matita. Inoltre questo gesto andrà, se non è già successo, a penalizzare la liberà della nutrita comunità islamica presente a Parigi e non solo. L’unico augurio che ci si può fare è che questa pazzia omicida cessi di danneggiare le nostre vite, che si ritorni alla tolleranza, verso le diverse idee, verso il diverso, e che soprattutto non si viva più nella paura che i prossimi a subire un attacco, potremmo essere noi.

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