post di Margherita Costanzo, 5 E
Leggere una biografia non è
facile poiché ci si sente spettatori di un tempo alterato che l’autore chiama
vita, colmo di emozioni condensate che sintetizzano interi periodi composti da
piccoli momenti che all’esterno non vengono percepiti.
Simone de Beauvoir
riesce nell’intento di trasmettere le gioie così come le tristezze di un
periodo delicato e fragile quale la prima giovinezza, tempestata di incertezze,
soggetta al cambiamento e ai contrasti, interni e non. Primogenita di una
famiglia borghese Simone vive un’infanzia fortemente influenzata dalla presenza
dei genitori e delle loro idee, legata alla religione e rispettosa di ogni suo
dettame. Affronta con disagio la scelta per il suo futuro; mai quanto oggi
questo argomento tocca noi giovani, impauriti da un avvenire incerto e dal
timore di non essere “tagliati” per il mondo davanti a noi.
“Portavo già in
anticipo il lutto del mio passato”.
Ciò che caratterizza la
scrittrice e filosofa fin dalla giovane età è la profonda devozione che
manifesta nei confronti dell’amore e dell’amicizia, i due sentimenti che
difenderà a denti stretti nonostante i tormentati stati d’animo dai quali si
vedrà investita. La lettura diventa fin da subito la sua più grande passione, che le permetterà di scoprire parti del suo carattere e dei suoi pensieri
intrappolate nelle parole di altri autori, l’immedesimazione necessaria a farla
sentire compresa e soprattutto spazzare via la solitudine.
È fondamentale il sentimento
che prova il lettore nel lasciarsi trasportare dalle forti emozioni
dell’autrice, dai primi contrasti con i genitori, al disagio nel cambiamento
fisico a cui Simone (come noi tutti) è sottoposta nel periodo adolescenziale.
Si soffre con lei all’inizio dell’incertezza della sua fede, quando vede cedere
i dogmi presenti nella sua vita fin dalla nascita e si gioisce nel sentimento
di libertà che ne segue. L’amicizia con Zazà la porterà inizialmente ad
assaporare il sentimento della devozione e soffrire per gli alti e i bassi che
l’amica le concederà ma in seguito questo rapporto diventerà fondamentale per
Simone, fino alla prematura scomparsa dell’amica.
Il sentimento preponderante
durante la post adolescenza è l’inadeguatezza, nelle relazioni con i coetanei,
che vede distanti e dalle idee eccessivamente legate alla materialità, e nei
confronti dell’amore. Ciò la porterà a giustificare il suo primo amore, il
cugino Jacques, per l’incostanza del suo sentimento e a compiangerlo per il
triste destino.
Come non immedesimarsi nel dolore di una giovane ragazza che
vede rifiutato e maltrattato il proprio amore, così sincero e voglioso solo di
manifestarsi ?
La passione per la filosofia
e per lo studio hanno per la giovane il compito di riempirle totalmente la vita, vista l’assordante assenza dell’amore.
L’incontro con Sartre è trattato
in modo marginale nonostante si avverta la pienezza del loro rapporto e la
complementarietà delle loro anime.
Libro pieno di emozione e
sentimento, incarna perfettamente l’evoluzione che si subisce nel passaggio da bambina
a donna, un periodo acceso nel quale ogni piccola sensazione ha il peso di un
macigno per il cuore di una giovane ragazza.
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