Che differenza c'è tra migrante, profugo, rifugiato?
- Profugo è un termine generico che indica chi lascia il proprio Paese a causa di guerre o catastrofi naturali.
- Rifugiato è colui al quale è stato riconosciuto lo status di rifugiato in base alla Convenzione di Ginevra del 1951.
- Un migrante è colui che sceglie di lasciare volontariamente il proprio Paese d'origine per cercare un lavoro e migliori condizioni economiche.
Contrariamente al rifugiato, può far ritorno a casa in condizioni di sicurezza.
Cos'è un rifugiato?
Lo straniero, che dimostri un fondato timore di subire nel proprio Paese una persecuzione personale ai sensi della Convenzione di Ginevra, può ottenere questo tipo di protezione. Ai sensi dell'articolo 1 della Convenzione di Ginevra del 1951 è rifugiato "chi temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese; oppure che, non avendo una cittadinanza e trovandosi fuori del Paese in cui aveva residenza abituale a seguito di siffatti avvenimenti, non può o non vuole tornarvi per il timore di cui sopra".
- I NUMERI DELL'EMERGENZA -
Quanti sono i migranti accolti oggi in Italia?
Il sistema d'accoglienza attualmente ospita 93.608 profughi, tra centri governativi e strutture temporanee regionali.
Chi sono i migranti che arrivano sulle nostre coste?
Finora, nel 2015, sono per lo più eritrei (29.019), nigeriani (13.788), somali (8.559), sudanesi (6.745) e siriani (6.324). Dunque in gran parte migranti che hanno diritto a una qualche forma di protezione internazionale.
Come sono distribuiti oggi i migranti accolti in Italia?
Ecco le prime 10 regioni con le percentuali dei migranti accolti sul totale: Sicilia 16%, Lombardia 13%, Lazio 9%, Campania 8%, Piemonte 7%, Veneto 7%, Puglia 6%, Toscana 6%, Emilia-Romagna 6%, Calabria 5%.
L'Italia ospita troppi rifugiati?
"Il numero di rifugiati accolti dall'Italia rimane modesto se comparato a quello di altri Paesi in Europa e nel mondo - spiega l'Unhcr - in media, infatti, l'Italia accoglie un rifugiato ogni mille persone, ben al di sotto della Svezia (con più di 11 rifugiati ogni mille) e della Francia (3,5 ogni mille). Per non parlare di casi limite: in Medio Oriente il Libano, al confine con la Siria, ospita circa 1,2 milioni di rifugiati, pari a un quarto della popolazione del Paese".
Alla luce delle stime Istat per inizio 2015, gli stranieri residenti in Italia arrivino a quota 5 milioni 73mila, rappresentando l'8,3% della popolazione totale.
Chi sono i "nuovi italiani"?
Guardando alle nazionalità, si conferma la netta prevalenza di quella romena (22%), seguita da albanese (10,1%) e marocchina (9,2%).
Dove vivono gli immigrati?
Entrando nel dettaglio delle presenze territoriali, in tre regioni del Nord e una del Centro è concentrato il 57% dell'intera popolazione straniera: si tratta di Lombardia (22,9%), Lazio (12,5%), Emilia-Romagna (10,9%) e Veneto (10,5%).
Cosa fanno i migranti?
Sono impiegati nel settore dei servizi alla persona (39,3% sul totale degli occupati nel settore), degli alberghi e ristoranti (19,2%), delle costruzioni (18,0%), dell'agricoltura (17,1%), dell'industria in senso stretto (10,5%) e del trasporto (10,3%).
Quanti vanno a scuola?
Nell'anno scolastico 2013/2014, gli alunni stranieri nelle scuole italiane sono 802.785 (di cui 415.182 nati in Italia), che corrisponde a un aumento, rispetto all'anno scolastico precedente, del 2,1%.
Quanti sono cittadini italiani?
Sempre più cittadini: le acquisizioni di cittadinanza nel 2012 sono aumentate rispetto all'anno precedente del 16,4% (65.383). Le province con il maggior numero di acquisizioni sono Milano, Roma, Brescia, Torino e Vicenza.
Come si acquisisce la cittadinanza italiana?
- Per matrimonio: dopo due anni di convivenza e residenza legale in Italia successivi al matrimonio.
- Per naturalizzazione: se si risiede legalmente in Italia per 10 anni.
- Se nato in territorio italiano da genitori stranieri: risiedendo legalmente e ininterrottamente dalla nascita fino al raggiungimento della maggiore età.
Dal 2000 al 2011, le denunce nei confronti di stranieri sono aumentate di ben il 339,7%, passando da 64.479 a 283.508, mentre il corrispondente aumento dei detenuti si riduce al 55,1% (da 15.582 a 24.174). Ma attenzione: "Riconsiderando l'aumento degli ingressi in carcere degli stranieri - si legge sul rapporto Caritas e Migrantes - questi dipendono per lo più dalla loro permanenza in Italia senza permesso di soggiorno e dalla non ottemperanza al decreto di espulsione da parte dei giudici, punita con una pena detentiva da uno a 5 anni".
Gli immigrati sono un peso per l'Italia?
Stando alla Fondazione Leone Moressa, il bilancio tra tasse pagate dagli immigrati (gettito fiscale e contributi previdenziali) e spesa pubblica per l'immigrazione (welfare, politiche di accoglienza e integrazione, contrasto all'immigrazione irregolare) è in attivo di +3,9 miliardi di euro.
Qual è il contributo dei migranti all'economia del Paese?
Il Pil creato ogni anno dai lavoratori stranieri ammonta a 123 miliardi di euro, pari all'8,8% del totale nazionale. Quasi il 50% è prodotto nel settore dei servizi.
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