«Per cominciare, io considero che tutto quel che avviene o capita di nuovo è, in genere, chiamato dai filosofi passione rispetto al soggetto a cui capita, e azione rispetto a quello che lo determina.
In tal modo, benché agente e paziente siano spesso molto diversi, l’azione e la passione sono sempre una medesima cosa con due nomi, secondo che la si riferisce all’uno o all’altro di quei due soggetti»
Cartesio
Le affezioni, o emozioni, sono causate nell'anima dagli spiriti animali che nel corpo si agitano in modo meccanico. La loro funzione è quella di indirizzare l'anima, attraverso la volontà, alle azioni, al fine di conservare il corpo.
Hanno pertanto una funzione di conservazione dell'essere.
Ecco perchè si ama ciò che ci fa stare bene e si odia ciò che produce male.
dalle Passioni dell'anima di Cartesio:
tutte le altre sono composte di qualcuna di queste sei, o ne sono delle
specie.
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70-76:
La MERAVIGLIA.
La meraviglia è una sorpresa improvvisa dell’anima, per cui essa si volge a considerare con attenzione gli oggetti che le sembrano rari ed eccezionali.
In questa passione non si verifica nessuna modificazione, né del cuore, né dell’anima in quanto essa non ha per oggetto né il bene né il male.
Il che non toglie che la sua forza sia grande a causa della sorpresa prodotta dalla novità.
Della meraviglia può dirsi in particolare che è utile per farci apprendere e ricordare le cose che prima ignoravamo; infatti ammiriamo solo ciò che ci sembra raro e straordinario.
Benché una certa inclinazione verso questa passione sia un bene, in quanto ci dispone all’acquisto delle scienze, dobbiamo tuttavia, in un secondo momento, cercare di liberarcene il più possibile.
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79-85:
L’AMORE e l’ODIO.
L’amore è un’emozione dell’anima che la incita ad unirsi volontariamente agli oggetti che sembrano convenirle.
L’odio è un’emozione che incita l’anima a desiderare d’esser separata dagli oggetti che si presentano ad essa come nocivi.
Una netta distinzione tra le varie forme d’amore può essere fatta in base alla valutazione che si fa dell’oggetto amato in confronto a se stessi:
quando lo stimiamo meno di noi, abbiamo per esso una semplice AFFEZIONE; quando lo stimiamo uguale a noi, abbiamo dell’AMICIZIA; quando lo stimiamo più di noi, la nostra passione può esser chiamata DEVOZIONE.
La differenza che corre tra queste tre specie di amore si manifesta soprattutto negli effetti.
Nella semplice affezione preferiamo sempre noi stessi all’oggetto amato; mentre al contrario, nella devozione si preferisce talmente la cosa amata a se stessi che non si teme la morte pur di conservarla.
Tanto gli oggetti dell’amore quanto quelli dell’odio possono essere presentati all’anima o dai sensi esterni,oppure dai sensi interni e dalla ragione.
Nascono due specie d’amore:
quello che si prova per le cose buone e quello che si prova per le cose belle.
Dalla medesima distinzione traggono origine due specie d’odio, una riferita alle cose malvagie, l’altra riferita alle cose brutte.
79-85:
L’AMORE e l’ODIO.
L’amore è un’emozione dell’anima che la incita ad unirsi volontariamente agli oggetti che sembrano convenirle.
L’odio è un’emozione che incita l’anima a desiderare d’esser separata dagli oggetti che si presentano ad essa come nocivi.
Una netta distinzione tra le varie forme d’amore può essere fatta in base alla valutazione che si fa dell’oggetto amato in confronto a se stessi:
quando lo stimiamo meno di noi, abbiamo per esso una semplice AFFEZIONE; quando lo stimiamo uguale a noi, abbiamo dell’AMICIZIA; quando lo stimiamo più di noi, la nostra passione può esser chiamata DEVOZIONE.
La differenza che corre tra queste tre specie di amore si manifesta soprattutto negli effetti.
Nella semplice affezione preferiamo sempre noi stessi all’oggetto amato; mentre al contrario, nella devozione si preferisce talmente la cosa amata a se stessi che non si teme la morte pur di conservarla.
Tanto gli oggetti dell’amore quanto quelli dell’odio possono essere presentati all’anima o dai sensi esterni,oppure dai sensi interni e dalla ragione.
Nascono due specie d’amore:
quello che si prova per le cose buone e quello che si prova per le cose belle.
Dalla medesima distinzione traggono origine due specie d’odio, una riferita alle cose malvagie, l’altra riferita alle cose brutte.
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86-90:
il DESIDERIO.
La passione del desiderio dispone l’anima a volere per l’avvenire le cose che essa si rappresenta come convenienti.
Il desiderio è una passione priva del suo contrario.
Il desiderio che si prova nel tendere a qualche bene è accompagnato da amore, e quindi da speranza e gioia; il medesimo desiderio, invece, quando tendiamo ad allontanarci dal male contrario a quel bene, è accompagnato da odio, paura e tristezza.
86-90:
il DESIDERIO.
La passione del desiderio dispone l’anima a volere per l’avvenire le cose che essa si rappresenta come convenienti.
Il desiderio è una passione priva del suo contrario.
Il desiderio che si prova nel tendere a qualche bene è accompagnato da amore, e quindi da speranza e gioia; il medesimo desiderio, invece, quando tendiamo ad allontanarci dal male contrario a quel bene, è accompagnato da odio, paura e tristezza.
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91-94:
La GIOIA e la TRISTEZZA.
La gioia consiste nel godimento da parte dell’anima del bene che le viene rappresentato come proprio.
La tristezza al contrario, consiste nel disagio che l’anima riceve dal male che le viene rappresentato come suo proprio.
91-94:
La GIOIA e la TRISTEZZA.
La gioia consiste nel godimento da parte dell’anima del bene che le viene rappresentato come proprio.
La tristezza al contrario, consiste nel disagio che l’anima riceve dal male che le viene rappresentato come suo proprio.
La gioia deriva dalle nostre opinioni di possedere un bene; la tristezza dalla nostra opinione di avere un male o un difetto, ma spesso accade anche di sentirsi contenti o tristi senza poter così distintamente rilevare il bene o il male che ne son causa.
Di solito la gioia segue al piacere, il dolore produce la tristezza.