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sabato 10 settembre 2016

Utopia (1516), Thomas More

 di  Alessia Guarrera, 4 C


Esattamente cinquecento anni fa vedeva la luce Utopia, libretto rinascimentale opera dell’inglese Thomas More. Come meglio festeggiare questa ricorrenza se non concedendo un’attenta lettura e delle accurate riflessioni a quest’opera filosofica, nonché la fondamentale del suo autore?

Ecco uno dei motivi per cui ho scelto di dedicare qualche giornata della mia calda estate a questo libro. Inoltre, da considerarsi anche questo come motivo della mia scelta, ho preferito concedermi questo tipo di viaggio. Certamente non è stato un viaggio fisico, bensì un viaggio mentale in un’isola immaginaria abitata da una società ritenuta dall’autore giusta e perfetta.

Grazie a questo libro ho potuto conoscere e apprezzare gli ideali di Thomas More, per cui egli stesso affrontò la morte, anche se non sono del tutto d’accordo con la sua concezione di perfezione e giustizia.
Tuttavia, da lettrice moderna avverto la sua protesta e la sua condanna contro una società gravata da parassiti e oziosi.

In antitesi, nell’isola di Utopia ogni abitante è utile alla collettività. In questo modo, considerando che sia uomini che donne esercitano un lavoro manuale, le ore di lavoro si riducono. Di conseguenza tutti, liberi dalla fatica corporale, possono impegnarsi utilmente in cose piacevoli e proficue: ad esempio le lettere.

Finalmente la cultura non è più un privilegio di pochi. Tra le righe di queste descrizioni fantastiche non c’è miseria, disuguaglianza (anche se ancora vige la schiavitù), conflitto, odio o bisogno di possesso.
A Utopia è completamente assente la proprietà privata (una scelta già evidente e sicuramente precomunista). Tutto appartiene a tutti ed è lo stato che distribuisce per esempio il cibo o le abitazioni, anche in base ai "turni" di lavoro nelle campagne.  
Gli abitanti dell’isola si rispettano e rispettano a loro volta la natura. Stimano i beni materiali né più né meno di quanto valgono. D’altronde la natura ha fornito ciò che è di primaria necessità in grande abbondanza, nascondendo quello che è vano e inutile.

Infatti, ho apprezzato molto la scelta degli utopiani di servirsi dell’oro e dell’argento per fabbricare ceppi e grosse catene per legare gli schiavi. In questo modo, quelli che normalmente si identificano come metalli preziosi, gli utopiani li caratterizzano con il marchio dell’infamia e dell’ignominia. Mi hanno strappato anche qualche sorriso quei brani in cui More racconta della visita degli ambasciatori di altri stati a Utopia.
Essi, assai superbi, si presentarono in pompa magna ornati da capo a piedi di vesti e accessori d’oro. Ovviamente erano lontani dall’ammirazione che volevano suscitare. Infatti agli occhi degli utopiani risultarono vergognosi e ignobili.  Ho invece apprezzato meno la costrizione di dover mettere al mondo dai dieci ai sedici figli per famiglia, né più né meno. Questo dimostra come gli utopiani non siano del tutto liberi di scegliere sul proprio corpo, che viene così eccessivamente strumentalizzato. Inoltre gli utopiani, anche se liberi di professare qualsiasi religione, non sono liberi di non professarne.
A mio parere, More dà troppo poco valore all’essere razionale e ha paura del giudizio divino. Ad ogni modo i suoi ideali di quasi completa uguaglianza e rispetto tra gli uomini restano ben saldi tra le pagine del libro Utopia.

Con il tempo la nostra società sta cercando di  conquistarli, ma penso che non sarà mai possibile cancellare l’odio o altri sentimenti “negativi”, poiché nell’animo umano convivono sia l’odio che l’amore, l’egoismo e l’altruismo. D’ altro canto dipende dal singolo individuo domare i sentimenti e, considerando che siamo tutti diversi, non potrà mai esistere una società completamente perfetta.

Come More, anch’io ho la mia isola perfetta nel vasto mare della  mente.

 Consiglio questo libro perché fa tanto riflettere e spinge al cambiamento verso un mondo migliore, con l’aspirazione all’irraggiungibile perfezione.
                                                     settembre 2016      

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