post di Vivina Sardo
classe 5 B
Grazie all'invito della prof.ssa Grazia Messina ho avuto il piacere di far
parte nei giorni scorsi di un piccolo gruppo per la visita al Museo Francesco Messina in
Piazza Annunziata a Linguaglossa. Un’esposizione di circa 40 opere degli
artisti Renato Guttuso, Francesco Messina e Salvatore Incorpora dal titolo
"Inedite visioni ai piedi dell’Etna".
Un emozionante percorso reso
tale grazie alla presenza di una guida, la dott.ssa Marianna Puglisi, competente e professionale, che ha
presentato gli artisti attraverso le loro opere in un modo rispettoso e
preciso, trasmettendo con passione personale ciò che ciascuno di essi ci ha magnificamente tramandato.
Non si sono mai fisicamente conosciuti Renato Guttuso, Francesco Messina e
Salvatore Incorpora ma tutti e tre presentano aspetti che ricordano il
radicamento alla Sicilia, riproducono paesaggi tipicamente mediterranei e con
colori che inebriano i sensi.
Ad esempio Guttuso, nel quadro “Costa
siciliana”, ha raffigurato in primissimo piano delle carnose pale di fichi
d'India riuscendone a trasmettere uno spessore quasi tridimensionale sopra lo
sfondo azzurro e calmo del mare.
Un altro tema caro a Guttuso, e che mi ha colpito, è quello dei nudi,
dove l’incarnato sembra realistico ma mai volgare.
Guttuso e Incorpora sentono la pressione della storia e dell’impegno
civile, racchiudendoli attraverso la loro arte pittorica in alcuni dei quadri che raffigurano una
manifestazione di protesta, la chiusura di una fabbrica, momenti della seconda guerra mondiale. Nel dipinto “A
Garcia Lorca” Guttuso rievoca i momenti dell’esecuzione del poeta spagnolo
arrestato e condannato a morte. L’opera rappresenta il momento esatto della sua
esecuzione, dove si respira la fierezza del condannato ed il suo coraggio
mentre guarda dritto negli occhi i suoi carnefici. Irrilevanti questi
ultimi, dei quali si percepisce la presenza solo tramite le canne dei fucili.
Dell’artista Incorpora si vive la quotidianità di un paese etneo,
Linguaglossa, dove egli decise di trasferirsi dalla Calabria. Le sue opere
pittoriche e scultoree sono reali e vive, e mi ha molto colpito la
caratteristica del suo rappresentare le mani e i piedi con una voluta
irregolarità delle forme. Stupende anche le sue minuziose miniature in
terracotta.
La mostra presenta, inoltre, sculture e qualche prova d'autore di Francesco Messina, famoso e
presente nei nostri ricordi per la sua opera raffigurante un cavallo morente
che si accascia davanti alla sede della Rai. A Linguaglossa invece vi
sono: l’elegante scultura bronzea “Cavallo”, in cui l’animale si regge in
equilibrio solamente su una delle quattro zampe; la “Venere del Brenta”,
realizzata in bronzo, delicata ed eterea; e il “Ritratto a Salvatore
Quasimodo”, anch’esso in bronzo e particolarmente espressivo.
Mi associo assolutamente all'invito finale di Vivina: la mostra Guttuso/Incorpora/Messina è uno straordinario percorso di conoscenza, e non solo dei luoghi dell'Etna a noi così cari. L'arte di questi maestri è esplorativa dell'uomo e della natura insieme, riporta ciascuno di noi alla lettura delle forme che ci circondano e dei paesaggi che ci abitano nel profondo. Ringrazio ancora Egidio Incorpora, figlio dell'artista, che ci ha dato la possibilità di effettuare la visita guidata con la splendida Marianna Puglisi. GRazie anche a tutto il gruppo -studenti, genitori, amici- che ha accolto con entusiasmo la mia proposta ed ha confermato - con la presenza e la partecipazione- il valore prezioso della condivisione della bellezza.
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