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giovedì 21 febbraio 2013

le parole per le cose invisibili che nutrono il pensiero


"Gli ateniesi, a proposito di Socrate, dissero che pensare era sovversivo, che il vento del pensiero era un uragano che travolgeva ogni cartello con cui gli uomini possono orientarsi nel mondo; portava disordine nella città e confondeva i cittadini, soprattutto i giovani. Pur negando che il pensiero potesse corrompere chicchessia, Socrate non fece finta che esso potesse migliorare chicchessia. E pure dichiarando che "nulla di meglio era mai capitato" alla 
pòlis, non fece finta di aver intrapreso la sua carriera di filosofo per diventare un benefattore. Se "una vita che non dia luogo ad esame non merita di essere vissuta", allora il pensiero accompagna sempre la vita quando in gioco ci sono concetti come la giustizia, la felicità, la temperanza, il piacere, quando in gioco cioè ci sono quelle parole per cose invisibili che il linguaggio ci offre per esprimere il senso di quanto accade nella vita e di quanto ci accade quando siamo in vita".


[H. Arendt, Il pensiero e le considerazioni morali, in "Responsabilità e giudizio", trad. it. di D. Tarizzo, Torino, Einaudi, 2004, pp. 148-155]


1 commento:

  1. Oggi si parla tanto di CRISI DELLA SCUOLA. Ma se ci fossero più docenti come quelli che avete la fortuna di avere a Giarre la scuola non sarebbe in crisi. Provo davvero una grande ammirazione per quello che riuscite a fare voi. Complimenti vivissimi!

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