logo

logo

venerdì 15 febbraio 2013

Il mito di Eros



"Quando nacque Afrodite, gli dèi banchettarono, e fra gli altri c'era Poros, figlio di Metis. Dopo che ebbero pranzato, venne Penia a mendicare, poiché c'era stato un gran banchetto, e se ne stava vicino alla porta. Successe che Poros, ubriaco di nettare, dato che il vino non c'era ancora, entrato nei giardini di Zeus, appesantito com'era, si addormentò. Penia, allora, per la mancanza in cui si trovava di tutto ciò che ha Poros, escogitando di avere un figlio da Poros, giacque con lui e concepì Eros.
Per questo, Eros divenne seguace e ministro di Afrodite, perché fu generato durante le feste natalizie di lei, ad un tempo e per natura amante di bellezza, perché Afrodite è bella.
In quanto Eros è figlio di Penia e di Poros, gli è toccato un destino di questo tipo.
In primo luogo, è povero sempre, ed è tutt'altro che bello e delicato, come credono i più. Invece, è duro e ispido, scalzo e senza casa, si sdraia sempre per terra senza coperta, e dorme all'aperto davanti alle porte o in mezzo alla strada, perché ha la natura della madre, sempre accompagnato con la povertà.
Per ciò che riceve dal padre, invece, egli è insidiatore dei belli e dei buoni, è coraggioso, audace, impetuoso, straordinario cacciatore, intento sempre a tramare intrighi, appassionato di temperanza, pieno di risorse, ricercatore di sapienza per tutta la vita, straordinario incantatore, preparatore di filtri, sofista.
E per sua natura non è né mortale né immortale, ma in uno stesso giorno, talora fiorisce e vive quando riesce nei suoi espedienti, talora invece muore, ma poi torna in vita a causa della natura del padre.
E ciò che si procura gli sfugge rapidamente di mano, sicché Eros non è mai né povero né ricco(...)"
Platone, Il Simposio
Il discorso di Diotima a Socrate su Eros
da Il Banchetto di Platone di Marco Ferreri, 1989


IL SIGNIFICATO DEL MITO

Cosa vuole dirci Platone con questo mito?
  • Amore è mancanza, insufficienza, desiderio di ciò che non si ha
  • Amore è desiderio del Bene perchè ad esso si associa la bellezza, verso cui Amore si dirige (Kalokagathia)
  • Amore è desiderio di vincere la morte e lasciare esseri simili a noi (istinto di procreazione) per la perenne, seppure paradossale, aspirazione dei mortali  all'immortalità
  • Amore è rivolto prima ai corpi, poi alle anime, alle leggi, alle scienze, infine al Bello in sè: per questo Amore è filosofo perchè, come il filosofo, ha a cuore la conoscenza che appaga, che colma il vuoto interiore, che permette di sollevarsi dalla caducità del panta rei.
  • Amore si volge alle cose belle e perciò sta tra il sapiente e l'ignorante, portando sempre con sè la natura del padre e della madre, proprio come la filosofia, che cerca sempre le risposte che ancora non ha...
  • Amore non è pura contemplazione ma, partendo dall'esperienza quotidiana, è il percorso del divenire virtuosi aspirando al vero e al bello, dunque al Bene (già presente nella metafora del mito della caverna e nel mito della biga alata). L'amore terreno e carnale è reminiscenza di una visione di preesistente bellezza celeste. Ognuno ama l'altro perchè nell'altro vede un'immagine migliore di se stesso, e nel congiungimento con l'altro aspira a possedere questa immagine totale di perfezione. "E' da nulla quell'amante volgare che concupisce più il corpo che l'anima perchè tale uomo non è amante duraturo in quanto cerca qualcosa che non dura(...) Ma colui che ama l'anima, che è la parte più nobile, rimane amatore per la vita, in quanto fuso con una cosa che dura"Platone
  •  Il fine di Amore è dunque trascendente, non si ferma alla fugacità dei corpi e del mondo: da qui l'espressione "amore platonico"
  • Amore non è nè bello nè brutto: "Chi è amato è davvero bello, affascinante, perfetto, degno di ogni felicità; colui che ama ha un altro aspetto, quello che ti ho descritto" Platone
SULL'AMORE PLATONICO

L’amore platonico è desiderio dell’anima di ritornare nel luogo della libertà e della contemplazione delle idee immutabili, eterne, ossia della Verità che ha in sé la ragione di tutte le verità apparenti nel mondo. La bellezza condurrà  l’anima  dal mondo sensibile a quello intelligibile. Sarà conoscenza, alimento dell'anima. Questa aspirazione al Bene è ciò che Platone definisce come “amore (érōs), cioè un processo di graduale ascesa dall’ammirazione per la bellezza terrena al desiderio della perfetta sapienza. Ecco perchè viene affidata al filosofo, amante della sapienza perchè privo di essa, a differenza degli dei che sono sempre sapienti. Il filosofo ama e cerca ciò che non ha (riprende in questa concezione il sapere di non sapere di Socrate).

In altre parole è possibile ritenere che Platone abbia consegnato all'Amore/Eros il compito di riportare ciascuno di noi nei pressi del Bene e del Bello, secondo l'ideale greco della Kalokagathia. Amare significa "rimettere le ali" alla biga che era "caduta" dall'iperuranio, come era stato anche suggerito dal mito presente nel Fedro. In questo ritorno alla felicità del Bene la bellezza è motore attivo, riporta alla luce le conoscenze latenti, risveglia il ricordo.

Ricorda pertanto che in Platone l'érōs è considerato un demone con il potere di riavvicinare l'uomo alla contemplazione della bellezza del mondo delle idee (in questo senso si parla di amore platonico) e come tale fu ereditato dal neoplatonismo,  che tese a considerarlo il principio primordiale del mondo.

Tuttavia, mentre Platone non escludeva l'amore per i corpi con la sua fisicità, anzi lo riteneva il primo gradino verso la piena felicità che si accompagna alla conoscenza della verità, nel neoplatonismo da Plotino fino al Rinascimento fu spesso concepito solo come amore spirituale, del tutto privo di carnalità. In queste concezioni, attraverso l‘amore  l‘uomo si eleva progressivamente alla visione di Dio, in quanto oggetto dell‘amore è il bene, e l‘Uno il bene supremo, termine ultimo e oggetto ideale di ogni amore. L'amore(platonico) dell'uomo sarà in tal caso rivolto solo a Dio.



2 commenti:

  1. Cara Grazia i miti di Platone, e questo in modo particolare, sono più vivi che mai. Sull'amore non sono mai riuscito a trovare spiegazioni più convincenti di quella contenuta nel Simposio del grande filosofo greco. Oggi pubblicizzo il tuo post anche su fb!

    RispondiElimina
  2. Spiegazione molto chiara e diffusa di un mito che dà voce alla ricerca di completezza e felicità umana.

    RispondiElimina

scrivi qui il tuo commento, sarà visibile dopo l'approvazione