logo

logo

martedì 5 febbraio 2013

La ragione cartesiana




 "Voglio credere che la ragione, ovvero il [buon] senso, essendo la sola cosa per cui siamo uomini e ci distinguiamo dalle bestie, sia tutta intera in ognuno"

« Se questo discorso sembra troppo lungo per essere letto tutto in una volta, lo si potrà dividere in sei parti. E si troveranno, nella prima, diverse considerazioni sulle scienze. Nella seconda, le principali regole del metodo che l’autore ha cercato. Nella terza, qualche regola della morale ch’egli ha tratto da questo metodo. Nella quarta, gli argomenti con i quali prova l’esistenza di Dio e dell’anima dell’uomo, che sono i fondamenti della sua metafisica. Nella quinta, la serie delle questioni di fisica che ha esaminato, in particolare la spiegazione del movimento del cuore e di qualche altra difficoltà della medicina e, ancora, la differenza tra l’anima nostra e quella dei bruti. Nell’ultima, le cose ch’egli crede siano richieste per andare avanti nello studio della natura più di quanto si è fatto, e i motivi che lo hanno indotto a scrivere"

CARTESIO, presentazione del "Discorso sul metodo", 1637






Cartesius, 1973

Percorsi di analisi:

  • Nel  film "Cartesius" di Roberto Rossellini (1973), Cartesio appare critico nei confronti degli "antichi", specie in merito al compito affidato alla ragione e alla filosofia. Argomenta la sua critica e la conseguente proposta relativa alla filosofia "moderna".
  • Nel proporre le varie fasi del metodo da lui individuato, Cartesio fa evidenti riferimenti ad un sapere non immediatamente filosofico, quale?


  • Enuclea le regole individuate da Cartesio per raggiungere una conoscenza vera e certa.
  • Dal confronto tra le due figure di Galileo e Cartesio, proposte dai registi Liliana Cavani e Roberto Rossellini, prova ad individuare le differenze nella valutazione gnoseologica dell'esperienza sensibile e dell'osservazione da parte dei due filosofi. 




Quando Cartesio disse:



dal sito Galileo al Liceo Leonardo

2 commenti:

  1. 1) Cartesio rifiuta lo studio del pensiero degli autori antichi preferendo ricercare il vero personalmente. Trae le proprie lezioni dalla vita e fa uso solo della ragione. Ciò che lo guida è il convincimento che in ognuno di noi siano presenti dei "semi di verità" che ci permettono di distinguere il vero dal falso.

    2)Il sapere non immediatamente filosofico che viene nominato è la matematica, i cui principi possono essere applicati a tutti i rami del sapere, unificando universalmente gli oggetti di indagine.

    3)La prima regola si basa sulla necessità di coltivare tutti i saperi per avere una visione più completa del reale. Il fine del metodo deve essere quello di approdare a giudizi veri e sicuri.
    Nella seconda si propone lo studio esclusivo delle verità conoscibili attraverso la ragione, ne sono un esempio le conoscenze geometriche e aritmetiche in cui l'errore potrebbe presentarsi solo in caso di disattenzione umana.
    Nella terza esclude l'affidarsi a congetture proprie e altrui, ritenendo vere solo idee chiare e distinte intuite e dedotte attraverso la ragione.
    Infine nella quarta si evidenzia la necessità di un metodo che conduca gli esempi con ordine.

    4)Galileo contestava il ricorso alle nozioni dogmatiche degli autori antichi in quanto non si faceva ricorso all'esperienza sensibile. Cartesio,invece, non si affida né ai libri né ai sensi, ritenendo la ragione l'unico strumento adeguato alla ricerca della verità.

    RispondiElimina
  2. 1) Cartesio sostiene che gli antichi siano portatori di innumerevoli false opinioni sulla realtà,ormai difficili da eliminare, e hanno così radicato l'errore nella società. Per questo motivo egli si distacca dalla studio degli antichi tramite i libri, ricercando la realtà tramite la vita, facendo appello alla ragione.

    2)La matematica secondo Cartesio è l'unica disciplina per ottenere la certezza fornendoci una visione del mondo sempre più evidente libera da qualsiasi inganno.

    3) La prima regola si basa sull'importanza di guidare la mente a giudizi sicuri facendo appello a tutte le scienze dipendenti l'una dall'altra. La seconda invita l'uomo a ricercare solo quelle verità che possono essere certamente colte con la ragione. La terza si concentra sul metodo: affidarsi a certe intuizioni e rigorose deduzioni. Infine nella quarta si esalta la necessità di un metodo che proceda con ordine.

    4) Galileo sostiene l'importanza delle "sensibili esperienze" che insieme all ragione conducono alla verità. Lo studio di Cartesio invece si distacca totalmente dall'applicazione sensibile e ricerca la verità solo nella ragione.

    RispondiElimina

scrivi qui il tuo commento, sarà visibile dopo l'approvazione