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venerdì 9 febbraio 2018

l'uomo e la macchina: quale libertà?



In un lontano giorno del 1778 il filosofo illuminista tedesco Gotthold Ephraim Lessing dichiarava: “Se Dio tenesse nella sua destra tutta la verità e nella sinistra il solo eterno impulso verso la verità, e mi dicesse: scegli! io mi precipiterei umilmente alla sua sinistra e direi: concedimi questa, Padre! La verità pura è soltanto per te!”. 
Oggi, quando siamo più o meno tutti inconsciamente portati a sostituire l’onnipotenza di Dio con l’onnipotenza della tecnologia (Emanuele Severino: “Dio è il primo tecnico, la tecnica è l’ultimo dio”), io riformulerei le parole di Lessing così: Se la Macchina tenesse nella sua destra tutta l’efficienza e nella sinistra il solo eterno impulso verso il lavoro e mi dicesse: scegli!, io sceglierei la sinistra dicendo: concedimi questa, Signora!, l’efficienza pura è solo per te!
La mia tesi è molto semplice, afferma che l’essenza dell’uomo è la libertà, e che quanto più si promuove la libertà, tanto più l’essere umano fiorisce; quanto meno, meno. 
L’identificazione dell’essenza umana nella libertà vale soprattutto per l’uomo occidentale, quello nato nell’antica Grecia e che queste parole di Eschilo definiscono al meglio. La regina dei persiani, Atossa, attende impaziente il ritorno dell’esercito dalla campagna di Grecia e siccome l’esercito tarda, inizia a interrogare il dignitario di corte su chi siano questi greci, se siano ricchi, forti, tecnicamente dotati nel tiro dell’arco e poi pone la domanda centrale: “Chi è il loro padrone?”. 
Ecco la risposta che Eschilo, che combatté sia a Maratona sia a Salamina, le dà tramite il dignitario di corte: “Si vantano di non essere schiavi di nessun uomo, sudditi di nessuno”. Era il 472 a.C. e nasceva in Occidente il concetto di libertà …
Lungo la nostra storia la libertà ha avuto i suoi nemici e i suoi difensori, li ha avuti indifferentemente in tutti gli schieramenti: a destra e a sinistra, tra i credenti e non credenti, ma non ci sono dubbi, a mio avviso, che ha costituito il faro più luminoso del cammino della nostra società.




Ma come definire la libertà? 
Per libertà intendo l’insieme di tre disposizioni: consapevolezza, creatività, responsabilità. La consapevolezza dice conoscenza, la creatività dice azione, la responsabilità dice esercizio di tale conoscenza e di tale azione in armonia con gli altri e con l’ambiente. 
Se quindi la pienezza della vita umana si dà come vita libera in quanto consapevole, creativa e responsabile, ne viene che l’intelligenza artificiale di cui dotiamo le macchine che andiamo costruendo sarà tanto più da valutare positivamente quanto più promuoverà in noi consapevolezza, creatività e responsabilità, e sarà tanto più da valutare negativamente quanto più tali disposizioni verranno diminuite o addirittura inibite. 


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