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domenica 9 novembre 2014

9 NOVEMBRE 1989, Berlino di nuovo unita

Era la sera del 9 novembre 1989 quando migliaia di persone che vivevano nella Berlino dell’est si radunarono davanti al MURO, simbolo ancora sorvegliato dai soldati della divisione della Città, ma soprattutto delle due Germanie che si erano sviluppate in direzioni diametralmente opposte, con ansia e preoccupazione.

Nella incredibile confusione di quella sera qualcuno, ancora oggi non si sa esattamente chi, diede l’ordine ai soldati che presidiavano il Muro, costruito nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 davanti agli occhi esterrefatti degli abitanti, di ritirarsi. Migliaia di berlinesi dell’est così cominciarono ad abbattere e scavalcare quello che era stato il simbolo più vergognoso della Guerra Fredda. 

Da allora sono passati venticinque anni. 

Il 9 novembre del 1989 non fu un giorno qualunque.
Quel giorno infatti cadeva il muro di Berlino e rinasceva l’Europa.

Il secolo breve si avviava alla sua conclusione






 
 la storia del muro di Berlino


"Ha significato la divisione di Berlino, del nostro Paese, dell’Europa e del mondo in una parte libera e in una senza libertà. Il Muro alla fine è caduto in modo assolutamente pacifico, senza uno sparo, senza spargimento di sangue. È stato un miracolo. La protesta degli abitanti della Ddr era montata per mesi, lentamente ma ininterrottamente e alla fine non poteva più essere fermata. L’ottuso regime della SED, che fino alla fine si era rifiutato di effettuare sostanziali riforme, si dissolse di fronte alla voglia di libertà delle persone, così come aveva previsto 40 anni prima Konrad Adenauer, il primo cancelliere della Repubblica Federale Tedesca. Dopo la caduta del Muro nel novembre ’89 non sarebbe passato neanche un anno fino a che noi raggiungessimo la riunificazione in pace e libertà e con l’approvazione dei nostri partner e alleati nel mondo. Il 3 ottobre ’90 potemmo festeggiare il giorno dell’unità tedesca. Fu il trionfo della libertà...Ma né la caduta del Muro, né la riunificazione sono prodotti scontati della storia, accaduti quasi da sè. Essi sono piuttosto il risultato di un atto di equilibrio politico lungo, difficile e sempre contrastato che durava dal 1945/’49....

 ..Quando, a mezzogiorno del 9 novembre 1989, nel parco della Cancelleria, salii su un elicottero militare che mi avrebbe portato all’aeroporto di Colonia-Bonn per una visita a Varsavia, non sapevo che questa data sarebbe entrata nella storia tedesca. I miei pensieri erano rivolti alla difficile visita in Polonia...Immediatamente prima della partenza della colonna di auto dalla residenza per ospiti di Parkowka al centro di Varsavia, mi raggiunse una chiamata urgente da Bonn. A Berlino Est il portavoce Guenter Schabowski aveva annunciato a sorpresa regole provvisorie...in altre parole, chiunque avrebbe potuto varcare il Muro. Durante il banchetto, mi vennero comunicati altri particolari dei drammatici avvenimenti. Poco dopo, erano circa le 21, chiamai Eduard Ackermann a Bonn...«Signor cancelliere, il Muro è appena caduto!», gridò al telefono. «Ackermann, è sicuro?», risposi. «Sì», disse, e riferì che ai varchi di passaggio si erano accalcate le prime persone per fare la prova e, se era correttamente informato, alcuni avevano già passato il confine. Mi mancò quasi la parola...Un’ora più tardi richiamai Ackermann. Che confermò: i berlinesi dell’Est a centinaia avevano passato i posti di controllo."






 

La notizia dai TG italiani del 9 novembre 1989








dal mio viaggio a Berlino, agosto 2013
la città è attraversata oggi da questa striscia in mattoni rossi che ricorda l'intero perimetro del muro


pezzi di muro distribuiti nell'area berlinese a memoria della drammatica divisione dal 1961 al 1989



Il Checkpoint Charlie era un noto posto di blocco sul confine tra i due settori della città.
In funzione dal 1945 al 1990, collegava il settore di occupazione sovietico  (quartiere di Mitte ) con quello americano (quartiere di Kreuzberg).
  Vi era ammesso il passaggio solo di militari delle forze alleate, di diplomatici e di cittadini stranieri.

Oggi un museo presente dell'area ricostruisce i vari tentativi di fuga dei berlinesi e alcuni drammatici epiloghi

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