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venerdì 28 febbraio 2014

La Scuola di Atene



La filosofia ateniese in un capolavoro del Rinascimento

La Scuola di Atene è un affresco (770×500 cm circa) di Raffaello Sanzio, databile al 1509-1510 e situato nella Stanza della Segnatura, una delle quattro "Stanze Vaticane", poste all'interno dei Palazzi Apostolici.

Al centro del dipinto, le due figure di Platone ed Aristotele, colonne della filosofia occidentale.



20 commenti:

  1. Nell'affresco "La scuola di Atene" realizzato da Raffaello Sanzio tra il 1509 e il 1510,è rappresentata tutta la filosofia classica,partendo dai filosofi più importanti come Platone e Aristotele(posti al centro della scena) fino ad arrivare all'unica donna-filosofo presente,Ipazia di Alessandria.
    Tra i personaggi più importanti c'è sicuramente Platone,il filosofo, al centro della scena con le sembianze di Leonardo da Vinci,regge il Timeo e solleva il dito verso l'Iperuranio,sottolineando la sua filosofia basata sul mondo delle idee trascendenti,con l'indice rivolto verso l'alto suggerisce uno sviluppo dall'alto verso il basso del sapere,così egli sottolinea come il mondo delle idee sia migliore rispetto a quello sensibile poiché il mondo sensibile sarà soggetto a cambiamenti e quindi è una copia,quello delle idee invece non cambierà quindi sarà sempre unico e immutabile.

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  2. Nel dipinto di Raffaello “ la scuola di Atene” sono rappresentati alcuni filosofi importanti come Socrate, Aristotele, Pitagora ecc.. Tra i filosofi dipinti in questo quadro mi ha colpito la figura di Epicuro. Approfondendo il personaggio, ho scoperto che il suo filosofare riguardava soprattutto il quadruplice rimedio o quadrifarmaco
    Sono pienamente d’accordo con l’idea di Epicuro espressa nel quadrifarmaco perché non bisognerebbe avere paura della morte se si è ancora vivi; si deve sempre pensare alle conseguenze delle proprie azioni prima di agire e sapere che il male dell’animo si può superare grazie all’aiuto della filosofia.
    Il concetto sulla paura degli dei negli uomini secondo Epicuro infondato, in quanto ad essi (gli dei) non importa niente dell’essere umano perché esseri mortali quindi inferiori. Per me, monoteista cristiana, non è così visto che l’uomo per Dio è al centro di tutto, anche se a volte penso che questo Dio sia un po’ menefreghista quando vedo o sento di certe “catastrofi” con tante vittime innocenti. La spiegazione che mi danno è sempre: “è il libero arbitrio”…… E’ così o forse Epicuro ha ragione?

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  3. Nell'affresco " Scuola d'Atene", eseguito tra il 1509 e il 1510, Raffaello Sanzio rappresenta una delle vie attraverso cui si può arrivare a Dio: la filosofia. Tra tutti i filosofi rappresentati appare un uomo barbuto accovacciato sulla sinistra intento ad annotare qualcosa accanto alle figure di Averroè ed Empedocle, egli è Pitagora. Il grande filosofo rappresenta il massimo esponente della matematica presocratica usata per definire un mondo in cui ogni oggetto e ogni avvenimento è misurabile con la geometria e soprattutto con i numeri della mistica decade, i quali rappresentano la corrispondenza magica con i fenomeni della vita. Un punto molto importante della filosofia pitagorica sono le dieci principali opposizioni che regolano la vita all'interno del mondo sensibile aiutandoci a distinguere la perfezione attraverso i numeri dispari e l'imperfezione attraverso quelli pari. Nonostante la sua rilevanza nel mondo antico, ancora oggi rimane attuale grazie ai suoi teoremi applicabili alla matematica odierna.

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  4. Osservando l’affresco “La scuola di Atene” di Raffaello non possiamo che soffermarci su una figura particolare, unica donna e unico personaggio a rivolgere lo sguardo ad un presunto osservatore; questo personaggio è Ipazia d’Alessandria. Ipazia nacque intorno alla seconda metà del IV secolo e durante la sua vita si occupò di svariati campi , quali la matematica, l’astronomia e la filosofia, alla morte del padre assunse inoltre la guida della scuola neoplatonica ad Alessandria.
    Grande scienziata, inventò l’astrolabio (per studiare il cielo), l’aerometro (per misurare la densità dei gas) e l’idroscopio (per esplorare il fondo marino): insegnò anche nella biblioteca di Alessandria d’Egitto, prima che questa fosse distrutta dalle fiamme. Salito al potere il vescovo Cirillo iniziarono delle campagne di persecuzione contro la cultura ellenistica e i suoi rappresentanti, tra cui la stessa Ipazia. Si ebbe quindi il conseguente esilio degli ebrei e si preannunciava per i pagani il medesimo destino. Infatti nel marzo del 415 un gruppo di monaci aggredì ed uccise la scienziata, disperdendone i resti. Vari filosofi contemporanei ad Ipazia però, come Socrate Scolastico e Damascio continuarono ad elogiarla e ricordarla per la sua grande sapienza ed intelligenza.
    Possiamo definire Ipazia come la madre dell’emancipazione femminile, la prima che attraverso l’intelligenza e la cultura fece riscattare l’immagine della donna filosofo.


    “Ipazia rappresentava il simbolo dell'amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò di soffocare la ragione.”
    Margherita Hack

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  5. Nell'affresco "La scuola di Atene", realizzato da Raffaello Sanzio, si notano al centro del dipinto le due grandi figure di Platone e Aristotele, colonne della filosofia occidentale.Tra i filosofi che vi sono nell'affresco di Sanzio ho deciso di scegliere proprio Platone. Si, perchè Platone a mio parere è il primo vero filosofo che, tramite l'uso dei miti, spiega la vita dell'uomo e del cosmo in genere, parlando di due mondi e anche di un'anima tripartita in varie forme. Non a caso nel dipinto di Raffaello viene raffigurato al centro assieme al suo allievo Aristotele, mentre indica il cielo con l'indice per mirare al mondo delle idee, il mondo della verità

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  6. Nonostante siano Platone e Aristotele i pilastri della filosofia e per questo rappresentati al centro del dipinto, il filosofo che più mi ha affascinato è stato Socrate, riportato a sinistra del dipinto, intento a svolgere l'attività che prediligeva: il dialogo. È proprio la tecnica del dialogo che mi ha maggiormente colpita. Il dialogo è fondamentale sia dal punto di vista comunicativo (nonchè diplomatico) che da quello sociale. Con lo scambio di parole nasce immediatamente un confronto fra gli interlocutori e, proprio come sostenuto da Socrate, nasce una verità condivisa da entrambe le parti. Questo processo è detto maieutica. È oramai nota l'importanza che il dialogo assume sia nel singolo caso, ma anche su scala mondiale fra stati. Inoltre di Socrate mi ha colpito una sua virtù: la perseveranza. Socrate stesso mostra di essere perseverante quando, durante il processo proclama che se non fosse stato condannato avrebbe continuato la sua attività di dialogo con tutti coloro che avessero voluto ascoltarlo, con o senza il consenso dei democratici che lo accusavano. Socrate è, a mio parere, anche se non un pilastro, una concreta e solida base della filosofia.

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  7. Il dipinto di Raffaello Sanzio chiamato ”Scuola di Atene” rappresenta una carrellata dei più grandi filosofi mai esistiti dagli albori di questa disciplina fino ai giorni del pittore.
    Nell’estremità inferiore dell’affresco, sulla destra, si può notare una figura vestita di rosso china su una lavagnetta nell’intento di spiegare un concetto al capannello di ascoltatori.
    Quell’uomo è Euclide, uno dei più grandi matematici della storia.
    Ogni persona che abbia mai studiato almeno un po’ di geometria elementare si è di certo imbattuto in questo nome.
    Egli infatti nella sua opera “Elementi” trattò sia di geometria planare che solida con una precisione e un’attualità sorprendenti; tanto che tutt’ora i suoi teoremi sono riconosciuti validi.
    Molti problemi geometrici vengono dunque risolti secondo queste due semplici ma non banali regole:

    “In un triangolo rettangolo ogni cateto è medio proporzionale tra l'ipotenusa e la sua proiezione sull'ipotenusa.”

    “In un triangolo rettangolo l'altezza relativa all'ipotenusa è medio proporzionale tra le proiezioni dei cateti sull'ipotenusa.”

    Sono inoltre molto importanti i cinque postulati allora alla base della geometria euclidea e oggi della geometria contemporanea:
    1) Per due punti passa una e una sola retta.
    2) Una retta è un insieme infinito di punti allineati.
    3) Esistono infinite circonferenze di diversi centro e raggio.
    4) Tutti gli angoli retti sono congruenti tra loro.
    5) Dati una retta ed un punto esterno ad essa per quel punto passerà una sola parallela alla retta.

    Questo grande uomo dimostrò dunque la vicinanza tra due grandi discipline scientifiche, ma soprattutto logiche, matematica e filosofia, trattando nelle sue opere, con grande perizia e semplicità, sia l’una che l’altra.

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  8. Nell’affresco “Scuola di Atene” di Raffaello Sanzio, sono rappresentati i più celebri filosofi e matematici dell'antichità intenti nel dialogare tra loro. Tra le varie figure, quella che mi ha colpito di più è stata quella di Socrate. Collocato alla destra di Platone, di cui fu appunto il maestro, Socrate è voltato di spalle rispetto alle figure centrali di Aristotele e Platone, ma lo si riconosce per le fattezze: egli, infatti, è ritratto nell’atto del dialogare, metodo caratteristico del suo filosofare. Quello che maggiormente mi ha colpito di Socrate è stato il suo non sottrarsi alla condanna di empietà, egli infatti accettò di morire nonostante i suoi allievi avessero organizzato la fuga: questo è per me un gesto di enorme coraggio. Reputo Socrate una persona grande e forte di animo.

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  9. In quest'opera grande importanza ha la figura di Platone, considerato insieme ad Aristotele uno dei più grandi filosofi occidentali.
    E' proprio su Platone che vorrei rivolgere la mia attenzione.

    Egli afferma che le parole non bastano per esprimere un concetto, che invece si afferma meglio se si fa uso delle immagini. Il Mito è dunque un espediente narrativo che facilita la comprensione dei contenuti, ed è proprio "l'utilizzo" dei Miti che per me rende Platone un grandissimo filosofo, capace di far comprendere concetti complessi in modo semplice e lineare, di fissare nella mente del lettore il messaggio che vuole esprimere rendendo più efficace anche la sua memorizzazione.

    Un altro aspetto che mi ha colpito durante lo studio di Platone è il ricorso al dialogo, definito da lui l'unico strumento in grado di riportare l'argomento alla concretezza, strumento con cui introduce procedure logiche mediante una contrapposizione di diversi punti di vista. Ciò che mi è piaciuto infatti in particolar modo di questo filosofo è il confronto delle idee, che risulta applicato anche nella sua politica con l'abolizione della proprietà privata e l'esaltazione alla proprietà pubblica, condivisa da tutti.

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  10. Nel dipinto "La scuola di Atene" di Raffaello troviamo raffigurati i maggiori filosofi: al centro vi sono i due pilastri della filosofia, Aistotele e Platone, suo maestro. Platone è il filosofo che mi ha colpito di più: le sue opere, le sue teorie, le sue considerazioni etiche e morali sono a dir poco meravigliose. Platone ha una visione dualistica del mondo. Quello che mi ha particolarmente affascinato in Platone è l'uso dei miti, attraverso i quali egli riesce a trasmetterci importanti concetti.

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  11. Nel famoso affresco di Raffaello Sanzio “La Scuola di Atene”, accanto ad altri grandi del passato troviamo Ipazia. Matematica, astronoma, filosofa greca-antica, rappresentante della filosofia neo-platonica pagana.
    Donna molto colta tanto da essere giudicata superiore a tutti i filosofi del suo tempo. Capace di spiegare le scienze filosofiche a quanti lo desiderassero. Si dedicò alla filosofia con passione, pur non abbandonando le scienze matematiche. Spesso, coperta da un mantello, usciva “in mezzo alla città” per spigare Platone o Aristotele. Questo suo amore per la divulgazione del sapere mi ricorda molto Socrate dal quale però si distingue perché egli, con la sua “arte” tirava fuori, solo la verità. La grande Alessandrina invece insegnava ed istruiva sollecitando negli ascoltatori l’interesse per la filosofia.
    Grande donna, colta, volitiva ed audace. Insegnava nelle pubbliche piazze e sfidava ogni ostacolo. Fu uccisa da un gruppo di cristiani e per questo fu considerata martire del paganesimo e della libertà di pensiero.

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  12. Una delle più note opere del Rinascimento italiano è il dipinto qua sopra intitolato “La scuola di Atene”, dipinta da Raffaello Sanzio, tale affresco risalente al 1511, raffigura i più grandi filosofi greci di quel tempo, Al centro della figura vi sono rappresentati i due massimi filosofi: Platone e Aristotele, il primo affermava una filosofia basata sul mondo delle idee, il secondo invece affermava una filosofia basata sulla realtà e quindi sul mondo sensibile.
    Studiando Platone ciò che mi ha colpito sono i suoi miti.
    Egli sostiene che il mito sia un espediente narrativo che facilita la comprensione di contenuti troppo difficili.
    Classifica i miti in:
    - miti didattico - filosofici, che ci danno degli insegnamenti.
    - miti extra-filofici, che sono basati su una realtà soprasensibile (mondo delle idee).
    - miti infra-filosofici, che sono basati su un mondo sensibile e che quindi percepiamo attraverso i sensi ( la natura).
    I miti che mi hanno più colpito sono quelli riguardanti L'amore platonico, ovvero il mito dell'Androgino e il mito di Eros, da cui ho dedotto che:
    L'amore è qualcosa di naturale che non si ferma all'apparenza,ma è trascendente, l'amore è il desiderio di ciò che non si ha, l'amore è cercare la nostra restante parte, l'amore è cercare nell'altro la propria perfezione, insomma l'amore è l'idea di bene che ci porta verso qualcosa di perfetto e quindi il mondo delle idee... Possiamo notare che, quanto deduciamo dall’affermazione di Platone sia vero anche ai giorni nostri,nonostante siano passati centinaia di anni, infatti l’idea dell’amore “vero” rimane invariato e qualcosa che si avvicini alla perfezione, però da non confondere con quell’amore “falso” che si basa solo sull’apparenza e che porta a nulla.

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  13. Davvero impossibile, nell’affresco “Scuola di Atene” di Raffaello Sanzio, non rimanere colpiti dallo sguardo attento, rivolto ad un osservatore ipotetico, di Ipazia, matematica, astronoma e filosofa greca antica, unica figura femminile all’interno della rappresentazione. Nonostante la data di nascita sia incerta, sappiamo che nacque e visse ad Alessandria, figlia di Teone, geometra e filosofo. Alla morte di quest’ultimo, Ipazia ne prese il posto legittimo alla scuola di Alessandria. Si dedicò ampiamente alle scienze filosofiche, tanto che i politici la consultavano prima di prendere importanti decisioni comuni; aveva una buona dialettica ed era pronta nei discorsi; non disdegnava mai chiunque volesse sapere di Platone, Aristotele o altri filosofi e per questa ragione era rispettata ed amata dalla città. Si occupò anche di meccanica e di tecnologia applicata e fu madre di un areometro e un astrolabio piano. La sua vita si concluse con una tragica morte, dovuta alle persecuzioni cristiane contro i rappresentanti della scienza ellenistica: fu così che Ipazia, pagana e donna che rappresentava una provocazione per la sua condotta di vita indipendente, per l'impegno civile e per la sua influenza politica, cadde vittima di tale persecuzione. Durante un agguato, tesole da un gruppo di fanatici cristiani, fu fatta letteralmente a pezzi. Con lei moriva l'ultima scienziata eminente di quell'epoca. L'antica filosofia e scienza ellenistiche vennero riscoperte soltanto nel Rinascimento, un millennio dopo.

    "Se mi faccio comprare, non sono più libera, e non potrò più studiare: è così che funziona una mente libera"

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  14. Nell’affresco “La scuola di Atene”,realizzato da Raffaello Sanzio tra il 1509 e 1510,vengo raffigurati i principali rappresentanti della filosofia classica.Tra questi filosofi,quello che mi ha affascinato di più è stato Pitagora,poiché,essendo amante della matematica,sono stato colpito dalla sua concezione dei numeri come principio di tutte le cose(arché).Infatti Pitagora e i pitagorici non consideravano i numeri come entità astratte,bensì concrete,ossia come grandezze spaziali, aventi estensione e forma, rappresentate geometricamente mediante configurazioni di punti.Il suo pensiero ha avuto importanza per lo sviluppo della scienza occidentale,egli infatti ha intuito per primo l’efficacia della matematica per descrivere il mondo.

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  15. Tra i Filosofi presenti nel dipinto mi ha colpito particolarmente Epicuro e ho deciso di approfondire questo personaggio. Epicuro, nasce a Samo nel 341 a.C, egli fu il fondatore del “Giardino” una delle più importanti scuole filosofiche insieme all’Accademia e al Liceo. Epicuro vede nella Filosofia la via per raggiungere la felicità. Il compito della filosofia è quindi di dare all'uomo un “quadruplice farmaco”: liberare gli uomini dal timore degli dei, ricordandogli che gli dei non si occupano delle faccende umane; liberare gli uomini dal timore della morte, dimostrando che non è nulla per l'uomo: quando ci siamo noi la morte non c'è, mentre quando c'è la morte noi non ci siamo; dimostrare la facilità del raggiungimento del piacere; dimostrare la lontananza del limite del male. Anche qui quindi la filosofia ha un fine pratico. Questo filosofo mi ha particolarmente colpito, perché per lui proprio tramite la filosofia è possibile raggiungere la Felicità in questa vita.
    “Vana è la parola del filosofo se non allieva qualche sofferenza umana” Epicuro .

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  16. L’affresco di Raffaello Sanzio “La Scuola di Atene” è sicuramente una delle più importanti opere del Rinascimento raffigurante i personaggi della filosofia classica. Al centro della scena sono rappresentati i due massimi filosofi greci: Aristotele, che regge una delle sue opere di filosofia morale, L'Etica, e Platone, che ha in mano un suo famoso dialogo, il Timeo. È proprio la figura di Platone quella su cui voglio soffermarmi. Platone nel dipinto indica l’alto e in questo gesto vi è una chiara allusione alla dottrina delle idee, collocate nell’”iperuranio”. L’aspetto che mi ha più colpito in Platone è la sua concezione della realtà (ontologica), secondo cui la vera realtà trascende la nostra esperienza, va oltre,sconfina nella metafisica. Presentando la propria filosofia in forma dialogica, all’interno dei miti, Platone trasmette un ideale di sapere inteso come ricerca intersoggettiva e confronto tra diversi punti di vista. Platone concepisce il dialogo come metodo filosofico, per stabilire una verità universalmente condivisa.

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  17. Nell'affresco "La scuola di Atene" di Raffaello Sanzio troviamo illustrati i più celebri filosofi e matematici dell'antichità intenti a parlare tra loro. La figura che mi ha colpito maggiormente è quella del filosofo, matematico, medico e giurisperito arabo Averroè seduto a fianco di Empedocle e Pitagora. Egli sosteneva che tra religione e filosofia non vi era alcun conflitto bensì le due discipline percorrono due strade diverse per raggiungere una verità comune; l'unico contrastro si ha nella formazione: ovvero la religione si basa sulla fede e non richiede una particolare formazione per capirla, mentre la filosofia è riservata ad un gruppo ristretto di intellettuali.Nel suo modello di pensiero metafisico egli ha riflettuto sul concetto di esistenza che precede l'essenza . Egli si sofferma anche sulla duplice natura dell'anima, suddivisa in una parte individuale non eterna e in una divina condivisa da tutti. I suo scritti hanno influenzato la filosofia ebraica da Maionide a Spinoza.

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  18. Platone è il filosofo che mi ha colpito di più, raffigurato con il dito verso l'alto a indicare l'iperuranio e a sottintendere la sua filosofia basata sul mondo delle idee. Egli sosteneva che “il mondo in cui viviamo è solo una copia del mondo delle idee”.

    Platone si avvale del dialogo perché lo ritiene l'unico strumento in grado di riportare l'argomento alla concretezza di un dibattito fra persone e di mettere alla luce il carattere di ricerca della filosofia. Inoltre egli utilizza i miti: essi hanno una funzione allegorica e didascalica, presentano cioè una serie di concetti attraverso immagini che facilitano il significato di un discorso piuttosto complesso, cercando di renderne comprensibili i problemi.

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  19. Il dipinto "La scuola di Atene" di Raffaello Sanzio ritrae i due pilastri della filosofia: Platone e Aristotele, contornati da alcuni dei maggiori filosofi del tempo.
    La figura che mi affascina maggiormente è quella di Eraclito di Efeso(colui che ipotizzó la teoria del divenire, secondo la quale tutto scorre, e la dottrina dei contrari in lotta fra loro), figura aggiunta in un secondo momento dal pittore che ha donato al filosofo greco le sembianze di Michelangelo, artista che allora era impegnato nella realizzazione dei decori della Cappella Sistina.
    Il modo e la posizione in cui è rappresentato Eraclito suggeriscono i tratti della sua personalità; era un uomo schivo, solitario(si può notare dal fatto che nel dipinto è collocato lontano dagli altri filosofi), allora era definito "l'oscuro" per l'ombrosità del suo carattere e delle sue tesi, infatti per sottolineare la sua personalità criptica Raffaello Sanzio lo rappresenta nell'atto di scrivere, probabilmente alcuni dei suoi celebri aforismi, con un'aria piuttosto pensosa e riservata, come se nessuno potesse distrarlo da ciò che sta facendo e che solo lui riesce a comprendere.

    Probabilmente Raffaello decide di attribuire le sembianze di Michelangelo ad Eraclito perché i due condividevano certi aspetti in comune, come l'essere schivi, misteriosi e tenebrosi.

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  20. Il filosofo che mi ha colpito di più è stato Platone. Egli è uno dei filosofi più importanti, tanto che il pittore Raffaello Sanzio, lo colloca, accanto al suo grande allievo Aristotele e con l'indice rivolto verso l'alto, al centro dell'affresco chiamato "Scuola di Atene". Mi ha colpito maggiormente questo filosofo perché ci parla del suo pensiero e della sua filosofia attraverso i miti. Infatti il mito è un "racconto verosimile" facile da
    ricordare perché si accompagna a delle immagini.

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