A tre settimane esatte dalla tragedia del 3
ottobre - 366 le vittime del naufragio - la questione migranti arriva
al Consiglio europeo. In 21 giorni, riempiti da propositi e promesse,
sono mancati i funerali di Stato.
Mentre si è assistito a sepolture
senza parenti e ad una commemorazione senza bare, ad Agrigento. Oggi il
sindaco Giusy Nicolini a Bruxelles chiede fatti
Giusi Nicolini ha incontrato il Presidente
del Parlamento Europeo Martin Shultz chiedendo che venga cambiata la
legge dell’asilo. Non è possibile che arrivino a nuoto, c’è bisogno di
una politica precisa per gli immigrati che esuli dalle intemperie alle
quali sono costrette le persone che vogliono lasciare la propria
nazione.
Se poi dovessimo entrare nei particolari, sarebbe una presa di
coscienza di tutto il nostro continente verso un altro, quello africano,
dove pesano insieme alle rivolte e ai soprusi, anche le decisioni
strategiche occidentali. Per la Nicolini anche la Bossi-Fini ha fatto il
suo tempo. E’ il momento di arrivare alla radice del problema e non
cercare un tempone come il Mare Nostrum che all’insegna della vedetta
costiera limita i naufragi, ma non cessano di certo.
Bisognerebbe ragionare sull’asilo politico prima che i migranti salgano sui barconi della morte:
“dare a queste persone la possibilità di non morire, altrimenti naufraga anche l’idea dell’Europa”
”Se Lampedusa può contribuire a questo, io ne sono fiera, ora che
tutti avete visto quelle bare, spero che qualcosa cambi, non
deludeteci”.
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