logo

logo

martedì 15 ottobre 2013

la paura


post di Marika Montalto
classe 3 E



« La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia,
passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia. »
 
Il mondo come volontà e rappresentazione, Schopenhauer

Sentimenti quali paura e dolore sono nati contemporaneamente all’uomo e al suo istinto.
Già gli antichi greci includevano nel proprio panteon Phobos, figlio di Ares e Afrodite, dio minore della paura, del terrore.

La paura è un'intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto che sia. 
È un'emozione dominata dall'istinto, cioè dall'impulso, che ha come obiettivo la sopravvivenza; irrompe ogni qualvolta si presenti una possibile minaccia, fisica e/o psichica,  per la propria incolumità.
La paura, come l'ira, è una risposta al dolore o alla sua percezione: nella paura la mente si isola e l’istinto tende a “ritirarsi”, mentre nella rabbia si dirige verso la fonte del dolore, sia questo reale o immateriale. Se un individuo impaurito è costretto ad attaccare, l'ira prende il sopravvento e la paura svanisce.

Dei sette giorni della settimana, affermava con accenti decisamente pessimistici Arthur Schopenhauer:
«Sei sono dolore e bisogno, ed il settimo è noia.»

La paura e il dolore, dunque, sono sentimenti che albergano nella nostra anima, come belve acquattate in agguato e pronte a balzare all’attacco sui nostri buoni pensieri, annebbiandoli.
Emozioni con cui conviviamo ogni giorno e senza le quali potremmo anche non porre dei limiti, dei freni, alle nostre azioni, che ci eviterebbero situazioni spiacevoli o pericolose.

Tuttavia: 
“L'unica cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura stessa.” 
Franklin D. Roosevelt

E ciò ci lascia supporre che questa buona consigliera possiede molteplici facce pur mostrandoci sempre e solo quella che vogliamo vedere.
Possiamo domarla, traendone grandi vantaggi, ma stolto è l’uomo che non teme nulla, poiché l’essere sicuro di sé lo farà incorrere in rischi stupidi.
Sta a noi decidere da che parte stare, se farsi soggiogare o meno da lei, se vincere o perdere la battaglia.

“Ho amato le stelle troppo profondamente per aver paura della notte.” Dice Galileo Galilei.

Allora a volte anche le paure più insidiose, che ghermiscono gli oscuri recessi della nostra anima, possono essere sconfitte portando un semplice lumino, un piccolo abbaglio di coraggio e speranza che ci fa riemergere dall’abisso e ci convince che: 

se il dolore e la paura sono costanti e inevitabili nel pendolo della nostra vita, ci sarà sempre l’altra faccia della medaglia, la parte buona, l’intervallo di gioia che, seppur minuscolo e insignificante, costituirà un baluardo sicuro nella nostra memoria in cui rifugiarci nei momenti più bui.

Nessun commento:

Posta un commento

scrivi qui il tuo commento, sarà visibile dopo l'approvazione