Si deve ad Aristotele la piena comprensione dell’importanza di tre principi del nostro ragionare: il principio di identità, di non-contraddizione e del terzo escluso.
1. Il principio di identità afferma che dato A, A=A. Tale principio non è formalmente presente negli scritti aristotelici (anche se implicito ai testi) , ma da Parmenide (VI-V sec. a.C) agli stoici (III sec. a.C.) a Duns Scoto (XIII sec.) rappresenta la versione logica del fatto che, nel ragionare corretto, il significato dei termini deve mantenersi costante. 
esempio: Il triangolo è un triangolo
il soggetto mantiene la sua identità
2. Il principio di non-contraddizione sostiene che, in un enunciato, non si può affermare e negare un predicato del soggetto, nello stesso tempo e nello stesso senso. Aristotele lo esprime che così: 
<< E' impossibile che la stessa cosa sia e insieme non sia>>  funzione ontologica
«E’ impossibile che il medesimo attributo, nel medesimo tempo, appartenga e non appartenga al medesimo oggetto e nella medesima relazione» funzione logica
(Metafisica IV) 
La sua formula è: 
A non è NON A
esempi: 
il bianco NON E' non bianco (f.ontologica)
i capelli neri di Luca NON SONO non neri (f.logica)

il soggetto, o quanto ad esso si attribuisce,  non può corrispondere al suo opposto

3. Il principio del terzo escluso afferma che in un sistema a due valori, Vero e Falso, un enunciato è vero o è falso: una terza possibilità è esclusa. Il principio richiama la posizione occupata dalle proposizioni nel quadrato logico. Esso stabilisce che date le due proposizioni costituenti una contradictio, cioè dati un giudizio affermativo e un giudizio negativo di ugual soggetto e di ugual predicato, non solo essi non possono essere né contemporaneamente veri né contemporaneamente falsi (cosa già stabilita dal principio di non-contraddizione), ma è necessario che uno di essi sia vero e l’altro falso, e che la falsità dell’uno implichi la verità dell’altro e viceversa, senza una «terza» possibilità. 

Ad esempio, date due affermazioni
 A e B

   Simona ha gli occhi azzurri
o
Gli occhi di Simona sono azzurri

     Simona ha gli occhi non azzurri
o
Gli occhi di Simona sono non azzurri

Solo una (A o B) sarà vera, l'altra necessariamente falsa perchè contraddittoria. 
Non è ammessa una terza possibilità 
(tertium non datur) e cioè:

  C      Simona ha gli occhi azzurri e non azzurri  , 
SI ESCLUDE

Si tratta di un principio utile per dedurre una conclusione, diciamo A, dimostrando che il suo opposto (non-A) è contraddittorio. 
Sono di questo tipo tutte le dimostrazioni per assurdo.

CONCLUDENDO:

i tre principi regolano il pensiero sulla realtà in termini di verità e, 
di conseguenza, 
anche il discorso sul pensiero vero

a conferma del 
REALISMO LOGICO DI ARISTOTELE