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martedì 28 marzo 2017

ancora antisemitismo in Ungheria



«Quando ci sono cambiamenti forti, cadono le statue; abbattute. 
A Budapest, l’amministrazione della città ha deciso di abbattere la statua di Gyorgy Lukacs, grande e famoso pensatore marxista, che ha influenzato l’occidente intero. 
La repulsione per il tallone staliniano non consente evidentemente sottigliezze da intellettuali. Le statue e i monumenti, però, sono la memoria di pietra della propria storia e civiltà. Così, giù un monumento, su un altro, che faccia vibrare le corde dell’orgoglio e possa rimanere negli occhi e nella mente dei bambini, additati dagli adulti ad esempio. 
Poco distante, allora, la stessa amministrazione ha deciso di erigere un altro monumento: a Balint Homan. 
Conoscevo Lukacs; non conoscevo Holman, che  non ha certo altrettanta fama in occidente, fuori dall’Ungheria, ma è ben conosciuto in patria e dagli ebrei d’Europa. 
Nazista, è stato responsabile della loro deportazione dall’Ungheria verso i campi di sterminio»

Umberto Pradella

di Martina Morabito, 5 I

domenica 19 marzo 2017

Comte e il Positivismo


".....La rivoluzione fondamentale che caratterizza la virilità della nostra intelligenza consiste essenzialmente nel sostituire, dappertutto, all'inaccessibile determinazione delle cause propriamente dette, la semplice ricerca delle leggi, cioè delle relazioni costanti che esistono tra i fenomeni osservati...."

A.Comte, Discorso sullo spirito positivo,1884

domenica 12 marzo 2017

stage a Noto e Vindicari di Tai Chi

la prof.ssa Pia Vacante 

propone uno stage di Tai Chi  aperto agli studenti del liceo Leonardo 
da realizzare entro il prossimo mese di aprile



presentiamo qui una sintesi del progetto laboratoriale 

Mens sana in corpore sano – Tai Chi


LABORATORIO DI FILOSOFIA PRATICA
a cura del prof. Antonio Casciaro
Il Laboratorio di Filosofia pratica sarà una fucina di idee che mira allo sviluppo della consapevolezza personale e al confronto attivo dei partecipanti.
Non è necessario essere già abili, infatti ogni allievo costruirà il suo personale percorso di crescita e comprensione attraverso le modalità, le pratiche e le tecniche che di volta in volta il curatore/ i curatori del laboratorio proporrà/anno al gruppo.
La visione in cui è inserito il Laboratorio è una visione globale e olistica, formata dalle due parti fondamentali che costituiscono ogni essere vivente, una parte fisica e una parte mentale.
Considerando l’Essere Umano come una un’UNITA’ INTEGRATA di mente e corpo, il Laboratorio proporrà delle pratiche volte a sviluppare e mantenere l’equilibrio psicofisico personale.
Il Tai Chi è un’Arte corporea che fonda i suoi principi sulla visione olistica della persona in cui tutto risulta sempre in perfetto equilibrio dinamico. In quest’Arte il corpo e la mente si fondono con il respiro, con il cuore, con l’ambiente attraverso l'armonia dei movimento. Praticarla rende la circolazione energetica all’interno del corpo estremamente benefica. Da qui il nome, da noi occidentali attribuito, di Ginnastica di Lunga Vita.
Praticare il Tai Chi ha come principale scopo quello di amplificare il potere della mente, di allenare l’interazione dinamica tra corpo e mente, ricercare armonia tra pensiero ed azione, di sviluppare la forza del cuore. Un corpo forte a nulla serve se il cuore trema. Questo comporta, oltre al lavoro sulle qualità della mente (volontà, attenzione, concentrazione etc.), lo sviluppo di quelle che sono chiamate le “ Tre Armonie Interne ”:
1.       Il Cuore con l’Intenzione
2.       L’ Intenzione con l’Energia
3.       L’Energia con la Forza
Il Tai Chi è la perfetta sintesi della nostra idea di Mens sana in corpore sano, con esso è possibile ricercare e trovare la sanità dell'anima e la salute del corpo.

Infine l’obiettivo principale è quello di dotare i partecipanti di una maggiore conoscenza del proprio corpo, della comprensione e la gestione del respiro, di controllare le paure e disciplinare le emozioni, ma soprattutto di ricercare tutto questo attraverso sé stessi.


         Tutti gli interessati possono rivolgersi alla professoressa Vacante per dettagli ed informazioni

venerdì 10 marzo 2017

tre modi di essere donna in Israele, un film presto nelle sale



segnalato da Innocenzo Grimaldi



Un'opera prima che si colloca nell'asse ereditario di Sognando Beckham e Caramel, una storia d'amicizia e una riflessione sull'indipendenza femminile in un contesto lacerato da forti e profondi contrasti
 
Nella Tel Aviv metropolitana che ribolle di cultura underground, vivono tre amiche divise dalle pulsioni e rese gemelle dalla necessità di essere forti. Più forti di chi le tradisce, le giudica o le umilia.

Leila, Salma e Nour rappresentano tre modi di essere donna in Israele
Libero, Conservatore e Indipendente ma attento alle regole.





il film:


Libere disobbedienti innamorate racconta le vicende di tre ragazze che dividono un appartamento a Manshiyya, il quartiere yemenita di Tel Aviv, le dinamiche delle loro relazioni e in particolare il dualismo nel quale si muovono, fra progressismo e conservatorismo, fra uomini e donne, fra il villaggio d'origine, la famiglia e una grande città caratterizzata dal fermento della cultura underground ("come se fossero gli anni Sessanta del mondo arabo", dice la regista). 

Tre amiche divise dalle pulsioni e rese simili dalla voglia di essere più forti di chi le tradisce, di chi le giudica, di chi le umilia. 

la regista:

Trentacinque anni, figlia di genitori comunisti, Maysaloun Hamoud è cresciuta a Be'er Sheva, ha studiato a Gerusalemme e poi a Jaffa, dove ha frequentato i corsi di cinema della Minshar School of Art. "La mia formazione va da Emile Habibi a Marx, dalle manifestazione del Primo Maggio alla visual art della cartoonist Naji al-Ali" commenta la regista, che con questo film (il suo esordio nel lungometraggio dopo i corti Shades of light del 2009, Scent of morning del 2010 e Salma del 2012) ha provato a scattare la foto di una generazione, la sua, quella "che ha iniziato ad avvicinarsi alla politica dall'ottobre del 2000 e dalla seconda Intifada, che ha accolto le istanze non solo sul piano della politica nazionale ma anche sul fronte sociale e femminista, quella stessa generazione arrivata a maturazione con la Primavera araba del 2011". 

"Ho cercato di raccontare il prezzo che queste ragazze devono pagare - continua Hamoud -  per una condizione che normalmente può apparire scontata: la libertà di lavorare, fare festa, fare l'amore, scegliere. Laila, Salma e Nour scelgono, appunto, di non voltarsi a guardare indietro anche se il loro viaggio verso il futuro è lontano da qualunque certezza".