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sabato 14 novembre 2015

Parigi e il nostro dolore. Quei ragazzi aggrappati al davanzale e alla vita

L'attentato del 13 novembre a Parigi ha sconvolto tutti. Abbiamo pianto e sofferto per le vittime innocenti di un attacco vile e folle che rischia di ricacciare tutto l'Occidente nei secoli dell'oscurantismo e del terrore.

Abbiamo pianto e sofferto per la cecità degli esseri umani che non sanno vedere nè capire 

Per chi crede nello sviluppo civile e nella responsabilità di ogni essere umano l'efferatezza dell'attentato, le sue assurde motivazioni, l'azione dei fanatici terroristi rimangono un gesto inaccettabile che ci allarma certo, ma non ci disarma. 

La ragione, il dialogo, il coraggio e la forza delle idee libere e generose, la tolleranza e il rispetto per l'essere umano,  rimangono sempre l'arma migliore per la democrazia.

Riporto per tutti questa nota di Beppe Severgnini sul Corriere.it.

Aspetto le vostre riflessioni perchè tutti, ne sono certa, oggi vogliamo dire qualcosa




"Il video girato col cellulare da un giornalista di Le Monde davanti alla sala da concerti Bataclan è sconvolgente. 

La normalità male illuminata, la strada laterale, il venerdì sera, i colpi incomprensibili, una voce che grida “Ma cosa succede?”. Poi l’occhio cade sui ragazzi appesi alle finestre, aggrappati al davanzale e alla vita. Altri in piedi sui cornicioni, come in un vecchio film. Per strada, corpi umani trascinati come pupazzi sul marciapiede: vivi o morti, non si sa. Questo hanno voluto i nostri nemici. Questo hanno fatto. Entrare in una sala da concerti e uccidere dozzine di ragazzi disarmati: non è difficile.  


E' invece difficile - verrebbe da dire: impossibile - capire il vuoto di certe menti e l’oscurità di certi cuori. Ma dovremo farlo. 

Piangere e pregare non basta. 

Molte cose saranno da esaminare: il fallimento dei servizi di informazione francesi, le complicità, la necessità di una immediata, esplicita scelta di campo degli islamici in Europa (se vogliono continuare a vivere qui). Resta un fatto: i francesi e gli europei saranno più forti dei barbari alle porte, e di quelli tra noi. 

Un modo di dimostrarlo è andare avanti con le nostre vite. Chiudersi, sospettare gli uni degli altri, cambiare abitudini: sarebbe un modo di dargliela vinta. Non deve accadere. I ragazzi europei escano per strada e vadano ad ascoltare musica e a ballare, stasera, nelle nostre belle città autunnali. 

È il modo migliore di rendere omaggio a chi venerdì sera è entrato al Bataclan, e non è più uscito".

14 commenti:

  1. oramai la Francia è diventata vittima di queste atrocità.Dalle immagini si capisce il dolore,la sofferenza e soprattutto la sottomissione di questo popolo oramai sovrastato da questi attentati appena avvenuti.Spero che le forze dell'ordine francesi possano prendere più precauzioni nei confronti di questa gente innocente e impotente

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  2. Orrore, tristezza, rabbia, dolore...in questo momento, tutte le emozioni negative più forti si mescolano nel mio animo. Tuttavia, non voglio lasciare che sfocino in xenofobia, poiché mi rendo conto che questi individui restano sempre un gruppo isolato e non rappresentativo della realtà attuale in Francia (e in Europa), che è invece eterogenea. Come per il triste caso di Charlie Hebdo, per un po' regneranno il disprezzo e la diffidenza verso l'altro, ma da parte mia vorrei insistere sul fatto che quanto è accaduto è inaccettabile e inumano, ma il gruppo di folli che ha agito in questa direzione non rappresenta l'intera comunità di stranieri in Europa e nel mondo. Piuttosto, ritengo indispensabile più che mai non dimenticare i valori di libertà e di pace che ci hanno sempre illuminato, e non lasciarci soffocare da queste tragedie dimenticando di avere la speranza di vivere in una realtà più civile. Le nostre azioni quotidiane possono alimentare questa speranza, quindi restiamo forti, ce lo meritiamo!

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  3. Francesco Grasso, ex alunno di 5 H, mi ha scritto e chiesto di segnalare sulla questione del terrorismo islamico un vecchio articolo di Tiziano Terzani diretto ad Oriana Fallaci con queste parole:
    " La cosa davvero bella, a mio parere, di questa riflessione, è che riesce a smontare molte delle affermazioni che la Fallaci ormai anziana cavalcava nei suoi ultimi scritti, senza mai attaccare minimamente la figura della scrittrice in sè, nè dal punto di vista personale, nè tanto meno da quello professionale. Ho letto molti post su fb in questi giorni di persone che facevano proprie le parole della scrittrice in questione, senza capire il pericolo che si nasconde dietro posizioni cosi estreme, senza conoscere a pieno la verità che si nasconde dietro ogni evento, dietro ogni periodo storico.
    Se le piace, se ne condivide i temi e i riferimenti, le consiglio di farlo leggere ai suoi studenti. Le assicuro che mi ha fatto riflettere e, sinceramente, mi ha anche fatto rinascere un po' di quella speranza di cui tutti abbiamo bisogno in questo periodo"
    Caro Francesco l'articolo mi sembra interessante e dunque lo segnalo con piacere per una attenta lettura. Grazie sempre

    Si legge da qui:
    http://www.matteogracis.it/sull-islam-non-aveva-ragione-la-fallaci/

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  4. Parigi: il branco di lupi, lo Stato Islamico e quello che possiamo fare :

    https://t.co/4t7HqwbXQj

    Consiglio a tutti questo articolo di limesonline, una delle più autorevoli pagine internet di geopolitica in Italia. A mio parere è molto utile per avere più chiara la situazione e il momento storico che stiamo vivendo. Sicuramente gli avvenimenti di Parigi hanno scosso le nostre vite, ma non possiamo, a mio avviso, dimostrare soltanto solidarietà nei confronti delle vittime e della popolazione francese, perché la stessa solidarietà che mostriamo oggi verrà sepolta domani da altre cose per noi più importanti : è invece utile provare anche capire i perché della storia. Con questo non voglio dire che l'articolo dica la verità su tutto (sarebbe quasi impossibile farlo), ma è sicuramente un valido tentativo di interpretazione della situazione.

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    1. Davvero molto interessante e utile, lo consiglio anch'io!

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  5. In questi giorni di grande dolore e sgomento è necessario esprimersi e non far tacere quegli ideali che hanno tentato, con questo attacco, di oscurare. Nella grande frenesia che coinvolge le nostre vite, fermiamoci a riflettere per un minuto, perché di riflessione e solidarietà ha bisogno la Francia in questo momento. Nel piccolo delle nostre coscienze l’unica cosa che possiamo fare è documentarci, non chiudere gli occhi davanti al dolore di tante famiglie, di tanti giovani che hanno subito questo attacco fisico e morale. Non rinchiudiamoci nella sicura e accomodante morsa dell’apatia e del disinteresse. Parliamo , urliamo e lottiamo nel nostro piccolo contro questo male che si sta diffondendo, contro la violenza che ci colpisce ad ogni latitudine.
    Facciamolo per Valeria Solesin, per Marie Lausch e Mathias Dymarski e per tutte le persone che quella sera sono state vittime dell’odio portato avanti in nome di dio, da menti folli mosse come burattini.
    Concludo con la speranza che tutto questo non venga dimenticato e come la fenice, la città di Parigi possa risorgere dalle ceneri lasciate da questi attentati, e con una frase di Gino Strada fondatore di Emergency, associazione umanitaria italiana, il quale afferma: “Se la guerra non viene buttata fuori dalla storia dagli uomini, sarà la guerra a buttare fuori gli uomini dalla storia.” Facciamo di tutto perché l’umanità non si annienti da sola.

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  6. "Cerchiamo di vivere in pace,qualunque sia la nostra origine, la nostra fede,il colore della nostra pelle, la nostra lingua e le nostre tradizioni. Impariamo a tollerare e ad apprezzare le differenze. Rigettiamo con forza ogni forma di violenza, di sopraffazione,la peggiore delle quali è la guerra.” MARGHERITA HACK 

    Questa citazione mi ha colpito particolarmente per il messaggio che trasmette. La parola chiave è TOLLERANZA.Ogni essere umano è diverso dall'altro e per vivere in modo pacifico bisogna imparare a tollerare le diversità fisiche e religiose degli altri cosa che non sempre avviene come abbiamo visto venerdì sera in Francia,atto di terrorismo che ha colpito non solo la Francia ma tutto il mondo.

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  7. Una strage di giovani fatta da giovani.
    Così si può riassumere la sera di Venerdì, serata che ha profondamente scosso i giá labili confini che ci separano da una guerra.
    Si è tanto parlato dell'inciviltá, della brutalitá degli estremisti islamici che più per follia che per religione hanno causato 129 vittime e tanto dolore e indignazione nel mondo intero.
    Ma non ho notato la stessa reazione, la stessa voglia di parlare della "risposta" francese all'attentato.
    Hollande ha ordinato di bombardare la "capitale" dell'Isis. Raqqa si è ritrovata sotto il diluvio di fuoco di più di 30 raid aerei.
    La Francia non si è nemmeno posta la presenza dell'eventuale presenza di innocenti civili.
    Si può parlare di una degna risposta?
    "Occhio per occhio, dente per dente"
    Può nel 2015 essere la legge del taglione l'unica opzione considerata da una nazione progredita come la Francia?
    La storia insegna che rispondere alla violenza con la violenza non è mai una scelta saggia.
    Speriamo solo che l'Europa non si sia spinta oltre il limite.

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  8. Le preoccupazioni di Marika sono fondate perchè una "nuova" guerra in Medio Oriente rappresenterebbe un ulteriore disastro umanitario. Le scelte politiche dovrebbero valutare invece altre strade per individuare,isolare, e soprattutto disarmare, il fanatismo e la sua violenza, entrambi senza reale giustificazione in una convivenza civile. Si dice e si fa ancora troppo poco sul traffico internazionale di armi che certo continua a permettere tanta efferatezza e semina terrore e sofferenza tra la popolazione incolpevole

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  9. Vorrei manifestare sgomento e incredulità per l'accaduto, ma credo che queste sensazioni appartengano a tutti in questo momento di cui si è discusso molto, ma anche e vorrei soprattutto lanciare un appello a chi in questo momento non desidera altro che la morte più atroce per gli attentatori. Vorrei dire che le loro azioni hanno addolorato tutti per le loro incomprensibili motivazioni. Tuttavia, ragazzi, non possiamo abbassarci al loro stesso livello e covare odio nei loro confronti! Ciò ci porterebbe a fare il loro gioco, infatti è proprio questo a cui mirano... scatenare odio e intolleranza al fine di rendere più facile la guerra e più precaria la nostra civiltà! I nostri valori vanno difesi anche e soprattutto in situazioni come queste, difendiamo la nostra umanità perché è ciò che vogliono portarci via. Odiarli non è giusto, piuttosto poniamo la nostra fiducia in un sistema di leggi concepito per la giustizia.

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  10. 14 novembre 2015, Parigi, sette attentati fanno piombare la città nel terrore. Poche ore dopo arriva la rivendicazione dello Stato islamico “Ricordate, ricordate il 14 novembre. Non dimenticherete questo giorno, come gli americani l’11 settembre. La Francia manda i suoi aerei ogni giorno in Siria, bombardando bambini e anziani, oggi beve dallo stesso calice”
    Queste le parole di uno stato offeso, rancoroso, colmo di odio, stufo di rimanere inerte davanti a incondizionati massacri, odio dettato da un millenario scontro tra Occidente e Oriente, un conflitto motivato, già nell’antichità, da un apparente scopo religioso, nonché egemonico.
    “È stato colpito il cuore della Francia, dell’Europa” dicevano.
    Quanta ipocrisia, quanti piagnistei… non è forse vero che lo abbiamo meritato?
    Ci siamo mai fermati a riflettere su quante morti siano state causate dall’Italia, dall’Europa o dalla Chiesa stessa soltanto per soddisfare “capricci” politici e/o commerciali?
    Abbiamo mai dedicato un minuto di riflessione sulle ordinarie perdite di povere genti?
    Imponiamoci di riservare un attimo della nostra giornata a maturare i nostri pensieri, per comprendere le ragioni di così tanta avversione, cosicché non venga più commesso il medesimo errore. Basta bombe, basta missili, basta armi.
    Basta guerre che generano altre guerre.

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  11. Ringrazio Giovanni per avere sollevato il ruolo delle responsabilità nella storia e nelle relazioni internazionali. Per capire, senza giustificare alcuna violenza, bisogna conoscere ciò che sta a monte.

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  12. Mi preme ringraziare tutti gli altri per avere espresso, in modo chiaro e spontaneo, la condanna della violenza e la speranza di una maggiore attenzione alla sofferenza di esseri incolpevoli che, in Occidente e in Oriente,continuano a pagare con la vita le scelte spregiudicate di leader e politici senza scrupoli. E' da lì che bisogna ri-partire per ritrovare una prospettiva di sviluppo possibile per l'umanità

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  13. Come affermava un noto filosofo spagnolo, Alejandro Llano, la globalizzazione economica spesso ha consentito ai potenti di sfruttare i più deboli. In questo video si mette in evidenza il lungo sfruttamento dei paesi occidentali a danno dei paesi orientali, e della Siria in particolare.
    https://youtu.be/rBNRJTs3Bf0
    Francesco Currenti IVB

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