post di Samuele Pafumi, 5 F
"11 settembre
dell'Europa" "orrore" e "guerra" sono le parole più
usate oggi, in
questa giornata particolare nella
quale tanta gente sta perdendo un’ occasione per
tacere, anziché dimostrare la
propria ignoranza in materia.
Principalmente bisogna distinguere
i fondamentalisti dagli islamici veri e propri; il
problema non è la loro religione,
è il modo con cui è stata interpretata dagli
uomini. Gli estremismi non
portano bene in nessun caso.
Occorre capire che dietro
tutto questo, alla base dell'Isis,
oltre l'apparenza della questione religiosa, c'è lo
stesso mondo occidentale.
Fin dall'imperialismo di fine Ottocento ci siamo presi gioco dei popoli africani e
mediorientali per ricavarne
profitto. Abbiamo sfruttato e ridotto a polveriere
quegli stati, abbiamo fatto sì
che regnasse il caos perché a noi conveniva, vendiamo
le armi alle associazioni
terroristiche e adesso dobbiamo prenderci le nostre
responsabilità. Abbiamo il dovere
di aiutare quei popoli, di portarli un gradino
avanti nell'evoluzione, non
possiamo respingere chi scappa dalla promessa di un
futuro di morte causato da noi
stessi.
Strumentalizzare paura e violenza
per ricavarne razzismo e far leva sul populismo
sono gli atteggiamenti più
stupidi che possano essere messi in atto. Bisognerebbe
gestire al meglio e regolamentare
l'immigrazione, chiudere le frontiere non porterà
a nulla. L'integrazione deve
avvenire perché il multiculturalismo non è mai
sbagliato. I terroristi sono
semplicemente delle mine vaganti, delle cellule
impazzite che non dobbiamo
identificare con tutti i musulmani. Capisco lo sgomento e
la preoccupazione, una violenza
inaudita contro vittime innocenti.
Facciamoci prendere dalla paura
ma non dall'odio: la paura è comprensibile, l'odio
no. Difficile pensare di cercare
sicurezza rispondendo all'odio e alla violenza con
altro odio e altra violenza.
Pensiamo, riflettiamo, soffermiamoci sul concetto di
rispetto che dovrebbe essere alla
base dell'esistenza umana.
Io non voglio vivere in un mondo
in cui l'uomo deve avere paura dell'uomo, è il
nostro più grande fallimento; la
dimostrazione che non c'è stato nessun
cambiamento significativo, se non
nei modi di vivere, dall'era primitiva.
Se l'uomo
non si allontanerà mai dalla sua
natura animalesca, quanto meno spero che riesca a
controllare questa al meglio.
Forse aveva ragione Hobbes: l’uomo è ancora homini
lupus. Qui non si tratta di religioni,
di stati o di popoli, si tratta della crudeltà
che è presente nel Dna dell'uomo,
si tratta di nemici del pensiero, nemici del
progresso, nemici dalla cultura ,nemici
della civiltà tutta.
Dobbiamo essere uniti contro la
violenza ma anche umani.
Non facciamoci vincere da queste
azioni, ma al tempo stesso cerchiamo di non perdere
la ragione, anche se è difficile.
Non dimentichiamo che Parigi è il
simbolo della libertà ma anche di quella
fraternità e di quell'uguaglianza
che sono alla base della nostra civiltà.