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lunedì 16 febbraio 2015

elogio della gentilezza

 

Oggi segnalo questo argomento dal sito NON SPRECARE, 

dove è possibile trovare anche tante buone idee 

per un benessere sociale e non solo individuale


 La gentilezza, educazione civile troppo spesso ignorata.....


GRAZIE, PER FAVORE, POSSO: SINONIMI DI GENTILEZZA -

In pochi anni nelle nostre case, secondo una ricerca dell’associazione Gentietude che promuove uno stile di vita fondato sulle buone maniere, in quasi la metà delle famiglie italiane sono state rimosse le parole Grazie, Per favore, Posso? Cancellate. A rimetterle in campo ci ha dovuto pensare Papa Francesco che con il suo linguaggio diretto ha invocato, non solo per i cristiani, l’uso di tre parole per dare longevità alla vita matrimoniale. Grazie, Permesso e Scusa. Tre vocaboli che non siamo più abituati a pronunciare, quando chiediamo un’informazione in strada, quando spintoniamo qualcuno per la fretta di raggiungere un luogo (ma dove corriamo ogni attimo della nostra esistenza?), quando interrompiamo chi sta provando a parlarci, a comunicare oltre il muro dell’autismo dei nostri pensieri autoreferenziali ed egocentrici.

L’ECLISSI DELLA GENTILEZZA -

La deriva antropologica che ha spento la gentilezza è stata accelerata sicuramente da alcuni fenomeni, tutti concentrati nel tempo e negli effetti. C’è il peso di una crisi economica ormai al quinto anno abbondante, con tutte le incognite sul futuro e con un popolo che ha accumulato, come quelle batterie che si autoalimentano, rabbia mista a indignazione, invidia sociale mescolata con il risentimento. E dunque fine della gentilezza, anche come sentimento che lega una comunità, che la tiene insieme laddove il conflitto di interessi e di ruoli è naturale per definizione.

INSULTI IN TV -

Poi stiamo pagando il conto di una perdita progressiva di senso, inteso come senso delle parole e senso civico. Il turpiloquio è all’ordine del giorno, nell’agorà del dibattito pubblico della classe dirigente nazionale, ovvero i talk show televisivi. Si insultano, senza un briciolo di pudore, senza mai pronunciare una parola di autocritica (per esempio: scusatemi), ministri, capi di aziende famosi e influenti e capipopolo improvvisati nel ruolo di capipartito, intellettuali alla moda, icone dello spettacolo e della cronaca rosa.Parlano come al bar quando qualcuno ha alzato il gomito, oppure come il tassista scatenato contro tutti e tutti: eppure loro, la compagnia di giro dell’Italia al comando vista attraverso il telecomando, sono la prima linea della classe dirigente del Paese.


ESSERE GENTILI CONVIENE -

Per fortuna, come spesso avviene nelle crisi specie quando sono veramente grandi, il cambiamento passa per lo stretto sentiero dell’utilità. E così lentamente, sottotraccia, stiamo scoprendo che essere gentili conviene (tra l’altro non costa nulla) e non esserlo è uno spreco in termini di qualità della vita, sentimenti e salute compresi. Piero Ferrucci, filosofo e psicologo, in un famoso libro intitolato La forza della gentilezza (edizioni Mondadori), scrive: «La gentilezza non è un lusso, ma una necessità». Un concetto che oggi circola molto attraverso il canale di Internet, dove si stanno moltiplicando le condivisioni dei comportanti ispirati alla cortesia, le associazioni come Il “Movimento italiano per la Gentilezza” (www.gentilezza.it), e perfino i corsi sul web delle buone maniere, quelle che nella scuola reale sono state cancellate.  
Tempo al tempo e vedrete che la gentilezza tornerà di moda, di gran moda.

2 commenti:

  1. E' davvero triste rendersi conto che ormai le parole "scusa", "per cortesia" o " per piacere" sono diventate parole "rare". Purtroppo il valore della gentilezza e , aggiungerei, anche educazione stanno sfumando pian piano. Diamo tutto troppo per scontato, ci sentiamo autorizzati a far cio' che ci pare, senza alcun limite. Il senso civico credo sia ormai una leggenda e il senso morale è sempre meno applicato. Oramai si reagisce perché "io posso", perché regna l'egoismo e l'arroganza. Non nego che noi giovani siamo i primi a mettere da parte gentilezza e cordialità, e a far prevalere gli istinti "primordiali". Anche se, ovviamente, non faccio di tutta l'erba un fascio! Purtroppo l'eclissi di gentilezza è diffusa tra giovani e adulti ed è giunta anche nei principali centri di educazione , quali quelli delle scuole per esempio. Per non parlare della tv o dei social network, dove non c'è alcun senso morale e civico e il motivo per un battibecco si trova sempre. La cosa più triste è che ormai tra le persone non esiste più un dialogo se non quello di un commento striminsito scritto in un post o un clic per dire "mi piace "o "non mi piace". Manca il DIALOGO tra le persone, ma parlo di un dialogo CIVILE, fatto di scambio di opinioni e non di insulti, dell'uso di un tono non prepotente e arrogante.

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  2. Come non essere d'accordo con Simona! Hai ragione,stiamo perdendo sempre più il contatto civile e costruttivo con gli altri, presi come siamo dal ricevere consensi virtuali, spesso nascosti dietro uno schermo o un telefonino.....Ma proprio per questo non bisogna arrendersi e la difesa del dialogo deve essere sempre ferma e determinata, coraggio Simona!

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