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sabato 8 marzo 2014

la parola alle donne


Tanti considerano l’otto marzo uno stanco e inutile rituale. Non è così se la GIORNATA, da tempo ormai chiamata solo FESTA, diventa anche occasione di riflessione, di confronto, che aiuta a conoscere, capire e ad affrontare meglio le differenze. 

Invito che rivolgo a tutte e a tutti con i migliori auspici :-)
 




"Le donne sono la metà del Paese, dunque non è strano che vogliano essere la metà della rappresentanza parlamentare", ha detto LAURA BOLDRINI,  presidente della Camera, sottolineando la necessità di rispettare la parità di genere anche nella riforma della legge elettorale, in discussione nell'aula di Montecitorio. "Abbiamo due articoli della nostra Costituzione che ci spingono in questa direzione - dice la presidente - il 3, tutti i cittadini sono uguali senza distinzione di sesso, e il 51 che impegna alla promozione delle pari opportunità". Per Boldrini, la riforma è "un'ottima opportunità" per tradurre il cambiamento in azioni concrete.

Nel cielo dei desideri
di MARIAPIA VELADIANO

Che le donne non siano né un tema né un problema. E nemmeno una legge o un emendamento, per quel che valgono qui da noi, meno di una folata di correnti. Si può ripartire, proprio in politica, dal desiderio. Anche il desiderio maschile, che è fieramente migliore di come il mercato ce lo rappresenta. Che cosa tutti possiamo desiderare davvero, adesso che la vacanza è finita, senza che qualcuno l'abbia mai cominciata? È complicato sì. Ma, esperte del tessere - non solo in metafora - in quasi tutte le culture, laddove c'è filo da torcere le donne sanno cosa fare, un po' scherza la teologa Elizabeth Green. E quando sbagliamo, sappiamo anche disfare senza inventare una guerra per nasconderlo. Se ce lo chiedono, volentieri la possiamo insegnare, l'arte di riparare.

La democrazia senza cuore di MELANIA MAZZUCCO
Alla scuola pubblica, una volta si studiava educazione civica. Mi è rimasta impressa una frase: la democrazia è un corpo. Funziona se tutti gli organi sono sani, e ognuno fa la sua parte. Si ammala se un organo collassa. Vegeta senza cervello, ma senza cuore muore. Il senso era che la politica (chi governa) fosse la testa e i cittadini il cuore: se quella non riceve più il sangue (le idee, i valori) che questi irrorano, la democrazia non esiste più. Il cuore delle donne insiste per i diritti minimi. Diritto di nascere; di studiare; di lavorare con le stesse prospettive dei colleghi; di essere rappresentate, di durare (dare il nostro nome ai figli che vorranno tenerlo); diritto di morire con dignità. Le leggi ci sono: applicatele. Mancano: scrivetele. Abbiate coraggio. Senza cuore, muore...


STOP AL FEMMINICIDIO

134 DONNE UCCISE NEL 2013
E' un bollettino di guerra che non ci può vedere indifferenti.  

 

  "La parità? Dovrebbe essere la normalità". ELENA CATTANEO  è una scienziata di fama internazionale, direttore del Centro di ricerca sulle cellule staminali UniStem dell'Università di Milano, terza donna nominata senatore a vita nella storia della Repubblica. Alla politica, allo Stato, chiede di mantenere alta la guardia sui temi eticamente sensibili, dall'aborto alla procreazione assistita, "altrimenti sui diritti si rischia di fare un passo avanti e tre indietro". E dà un consiglio alle giovani: "Non vivete di stereotipi, avere marito e figli non significa dover rinunciare ai sogni".

 Si può chiamare parità? A cinque anni dalla laurea le ragazze che hanno trovato un impiego hanno in media uno stipendio di 1.333 euro. Ai loro coetanei vanno invece 300 euro in più. Un divario, anche nella precarietà, più elevato anche rispetto alle più giovani. E la nascita di un figlio diventa sempre di più un elemento condizionante. Questi i risultati dell'indagine Almalaurea sul profilo di 210mila laureate 


L'UNICEF diffonde un cartoon sulle bambine spose



ROMPIAMO LE CODE
UN PAESE CHE NON CI GUARDA
NON SA FARE LA DIFFERENZA

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