Pur
essendo esponenti di dottrine diverse fra di loro, anzi opposte su molti punti,
Marx, Nietzsche e Freud sono accomunabili nell’opposizione ad una fenomenologia
del sacro come propedeutica alla rivelazione del senso. La loro critica è
occasione per “liberare l’orizzonte per una parola piú autentica”.
"Se risaliamo alla loro intenzione comune, troviamo in essa la decisione
di considerare innanzitutto la coscienza nel suo insieme come coscienza
“falsa”. Con ciò essi riprendono, ognuno in un diverso registro, il
problema del dubbio cartesiano, ma lo portano nel cuore stesso della
fortezza cartesiana. Il filosofo educato alla scuola di Cartesio sa che
le cose sono dubbie, che non sono come appaiono; ma non dubita che la
coscienza non sia cosí come appare a se stessa; in essa, senso e
coscienza del senso coincidono; di questo, dopo Marx, Nietzsche e Freud,
noi dubitiamo. Dopo il dubbio sulla cosa, è la volta per noi del dubbio
sulla coscienza.
Ma questi tre
maestri del sospetto (Marx, Nietzsche, Freud) non sono altrettanti maestri di scetticismo; indubbiamente
sono tre grandi “distruttori”; e tuttavia anche questo fatto non deve
ingannarci; la distruzione, afferma Heidegger in Essere e tempo, è un
momento di ogni nuova fondazione, compresa la distruzione della religione,
nella misura in cui essa è, secondo Nietzsche, un “platonismo per il popolo”. È
oltre la “distruzione” che si pone il problema di sapere ciò che ancora
significano pensiero, ragione e persino fede.
Ora tutti e
tre liberano l’orizzonte per una parola piú autentica, per un nuovo regno della
Verità, non solo per il tramite di una critica “distruggitrice”, ma mediante
l’invenzione di un’arte di interpretare. Cartesio trionfa del dubbio sulla cosa
con l’evidenza della coscienza; del dubbio sulla coscienza essi trionfano per
mezzo di una esegesi del senso. A partire da loro, la comprensione è una
ermeneutica; cercare il senso non consiste piú d’ora in poi nel compitare la
coscienza del senso, ma nella decifrazione delle espressioni.
Paul Ricoeur, De
l’interprétation. Essai
sur Freud, Paris, 1965, trad.
it. Dell’interpretazione. Saggio su Freud, di E. Renzi, Il Saggiatore,
Milano, 1967, pagg. 46-48
Paul Ricœur (Valence, 27 febbraio 1913 – Châtenay-Malabry, 20 maggio 2005), filosofo francese vicino con i suoi studi alla fenomenologia e all'ermeneutica, ha sviluppato un dialogo costante fra queste e le scienze umane e sociali. Si è interessato di logica, di esistenzialismo cristiano e teologia protestante, di politica e di storia.
Paul Ricœur (Valence, 27 febbraio 1913 – Châtenay-Malabry, 20 maggio 2005), filosofo francese vicino con i suoi studi alla fenomenologia e all'ermeneutica, ha sviluppato un dialogo costante fra queste e le scienze umane e sociali. Si è interessato di logica, di esistenzialismo cristiano e teologia protestante, di politica e di storia.
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