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venerdì 7 dicembre 2012

perchè l'autogestione


Gli studenti della classe 3 B mi hanno oggi inviato il messaggio che segue sull'esperienza dell'autogestione realizzata a scuola nell'ultima settimana, "per dare un senso a questa protesta", come tengono a precisare.  Poichè il nostro blog è nato soprattutto per dare voce a pensieri ed idee della quotidiana interazione,  riporto per esteso il documento da loro elaborato.  Tale decisione scaturisce non certo da corporativismo o pratica demagogica, come talvolta si è detto e si dice impropriamente del nostro comportamento, quanto piuttosto dalla certezza che il dissenso deve sempre trovare forma costruttiva nella democrazia. Individuare i limiti del reale, pensare ad un miglioramento possibile, confrontarsi sul piano progettuale per un futuro migliore non può che essere considerato necessario e vitale nella convivenza civile. E la comunicazione responsabile deve essere il veicolo fondamentale per questa crescita comune,  come più volte abbiamo ripetuto nelle classi nei giorni scorsi.
Mi auguro che quanto detto dai ragazzi, nella forma semplice  e diretta a loro congeniale, possa sollecitare ulteriori riflessioni, osservazioni ed interventi a vario titolo anche su questo blog,  per aiutare a portare l'ordine della logica e la luce della consapevolezza nei momenti spesso caotici e non sempre particolarmente costruttivi di questi ultimi giorni di scuola.


Questo è un comunicato che abbiamo scritto durante i giorni di autogestione per dare un senso a questa protesta, le volevamo chiedere se ci poteva aiutare a pubblicarlo.
Magari partendo semplicemente dal blog.                                                  
                                                                                                                gli studenti della 3 B
                      

Scriviamo dal Liceo Scientifico-Linguistico Statale Leonardo di Giarre (CT), siamo studenti come tanti che si ritrovano a chiedersi che ne sarà dell’Italia, dell’istruzione pubblica e della sanità,ma soprattutto del nostro futuro.
La scuola pubblica sta subendo sempre più tagli e le opportunità di crescita formativa sono sempre più scarse.
Cosa ne sarà di noi? Perché andare all'università sta div
entando solo un’utopia? Chi se lo potrà permettere? Bisogna essere fortunati per avere una cultura?. Prima di noi si sono battuti per fare in modo che la scuola diventasse pubblica che fosse per tutti e che l’istruzione fosse alla base della formazione dell’individuo. A noi piace studiare e crediamo nel diritto allo studio. Da giorno 3 dicembre 2012 la nostra scuola si è dichiarata in autogestione e noi stiamo cercando di trovare una soluzione o un modo per divulgare e far arrivare la nostra voce in alto. Siamo studenti di uno dei più grandi licei della provincia,uno dei migliori e ci dispiace che non ci siano più fondi e che ci sia la quasi certezza di andare incontro ad altri tagli. Basta! Siamo stufi di dover rinunciare ai nostri sogni e alla nostra scuola! Non vogliamo occupare la scuola creando ancora disagi e negandoci il diritto allo studio! Noi paghiamo le tasse,siamo figli di lavoratori onesti e vessati dal grande peso della pressione fiscale. Stiamo cercando di crearci un futuro,cosa c’è di sbagliato? Siamo stanchi di vedere “Ladri legittimati” e di non poter far nulla! Siamo cittadini di un ipotetico futuro scritto con una matita pronto ad essere cancellato. Vogliamo garantire ai nostri figli la possibilità di usufruire di un servizio pubblico decente. Vogliamo continuare ad andare in ospedale e ricevere le cure nonostante la nostra condizione economica. Vogliamo che il paese cresca, esca dalla crisi e si evolva, non siamo noi che lo stiamo affossando!!... Vogliamo andare all'università . Vogliamo sapere, perché solo la cultura è in grado di farci maturare e capire. Vogliamo avere tutti le stesse possibilità e vogliamo che ci sia meritocrazia. Noi non siamo fannulloni o bamboccioni come ci definiscono. Non vogliamo celebrare il funerale della scuola pubblica!

5 commenti:

  1. Carissimi ragazzi, su invito della vostra professoressa vi posto un mio commento. Se devo dire quello che penso le questioni da voi poste sono legittime. Ho tanti amici che hanno lasciato la Sicilia e l'Italia perche' qui non hanno trovato lavoro.Talvolta mi fa impressione quando sono per strada, mi giro intorno e vedo solo anziani. Nulla contro di loro, ma mi ricordano quando una suora missionaria in Africa mi disse che quando tornava in Italia trovava a un Paese molto invecchiato. Penso che l'Italia sia un Paese governato da vecchi e avaro con i giovani. E, d'altra parte, da cronista so meglio di tanti altri come vengono sprecate le risorse pubbliche che dovrebbero servire per creare sviluppo, valorizzare il nostro patrimonio e creare opportunita' di lavoro. Certo, non so quanti di voi sono consapevoli di quello che avete scritto e quanti, invece, pensano, invece, a "caliare" la scuola. Sono ex studente del Liceo "Leonardo" e ai miei tempi ricordo che abbiamo fatto un corteo (in orario scolastico) contro il regime di Pinochet in Cile!! Che ne potevamo sapere noi studenti di primo Liceo del Cile... E'anche vero che queste proteste non produrranno effetti a livello nazionale, se e'questo che volete. Il cambiamento lo si potra'ottenere il giorno delle elezioni. E comunque bisogna sempre tenere d'occhio chi ci rappresenta. Spero,comunque, che questa esperienza vi sia di giovamento per formarvi una coscienza civica e accrescere la vostra consapevolezza di cittadini. L'Italia e'cambiata, nel senso che tante cose sono peggiorate, non ci sono piu'le opportunita'di prima e se tutti gli italiani non ci sappiamo dare una mossa non è detto che il Paese si risollevi. Ma noi dobbiamo essere protagonisti del nostro destino, non dobbiamo subire quanto ci accade attorno. Anche se non otterremo molto almeno potremo dire di avercela messa tutta. E se la strada che percorriamo non ha sbocco vuol dire che ne dovremo aprire un'altra, così come ho dovuto fare tante volte nella mia vita.
    Autogestitevi, manifestate il vostro malcontento ma sfruttate questo tempo per la vostra crescita umana e culturale, i vostri sono anni fondamentale in cui gettate le basi per gli uomini e le donne che sarete domani. E così vi ho fatto pure la predica
    ;)

    Maria Gabriella

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    1. Grazie della sua attenzione. Mi trovo d'accordo con lei per quanto riguarda il manifestare il malcontento e quant'altro e anche nell'affermare che questa nostra protesta non farà differenza. Lei sostiene che la svolta per il nostro paese si potrà ottenere con le elezioni. Io che sono una stundentessa un pò pessimista mi affido alla tesi di Mark Twain,il quale sostiene che "se votare facesse qualche differenza non ce lo lascerebbero fare". Il malcontento comune dura da troppo tempo in Italia ,non vedo candidati in grado di risolvere o migliorare la situazione,vedo candidati che non vogliono altro che il potere. Ciò sarà ancora a nostro discapito. Ci resta solo la speranza a noi giovani sopravvivere,perchè vivere,godersi la vita è solo un ricordo lontano.


      Giulia Casella

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  2. Concordo con lei, quando dice che una buona parte dei ragazzi che hanno aderito alla protesta, all'inizio, l'avranno fatto solo per bigiare qualche giorno di scuola. Ma credo anche che queste ultime manifestazioni siano servite, oltre a raggiungere alcuni degli obbiettivi che ci eravamo posti, a spingere sempre più ragazzi a prendere coscienza di ciò che sta accadendo.
    Personalmente, mi dissocio dalla visione pessimistica della mia compagna di classe. Eleanor Roosevelt disse che il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, e io credo un questa frase, credo nei miei sogni e credo fermamente nelle nostre capacità.
    Senza dubbio non sarà facile. Eppure durante il corso della Storia, è già successo che il popolo italiano abbia dovuto affrontare problemi di tale gravità e, ne sono sicura, non sarà l'ultima.
    Per concludere, dico che se quei cialtroni che abbiamo al governo non ci danno una mano, noi allora ci rimboccheremo le maniche e faremo tutto il necessario. E sono sicura di poter affermare ciò, perchè vedo negli occhi dei miei coetanei una determinazione che non lascia spazio a equivoci.

    Nel salutarla, colgo l'occasione per ringraziarla per questa opportunità di dialogo.

    Luisa Vecchio, 3B.

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  3. Avevo già commentato, anche se evidentemente c'è stato qualche problema, comunque voglio rifare i miei complimenti a questi ragazzi che hanno capito perfettamente il significato dell'autogestione, non come molte persone, della nostra scuola, che hanno perso tempo in tornei sportivi e attività "ludiche". Non voglio essere esageratamente ottimista, ma credo che qualcosa in futuro cambierà, e se non cambierà, saremo noi a farla cambiare. Per il momento possiamo soltanto (e dobbiamo) attendere che venga il momento giusto e crescere culturalmente, formarci bene e costruire o comunque rinforzare le nostre basi per un futuro che si prospetta poco semplice; ma, credo in un futuro e in parte in questa nostra nuova generazione.

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  4. E' importante la vostra fiducia e necessaria la vostra progettualità. Si costruisce seguendo gli ideali ma soprattutto analizzando la realtà e maturando le competenze e le risorse necessarie. Bisogna ricordarsi che non servono le parole "muscolose" per portare avanti le buone idee e le buone pratiche. Urla e violenza soffocano la ragione e offendono la nostra dignità.

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