"Una antica tradizione, che risale almeno al I secolo a.c. contrappone al riso di Democrito, il pianto di Eraclito. Questo atteggiamento opposto esprime l'alternativa di fronte al "mondo" e alla "vita": di fronte all'assurdità e mancanza di senso del mondo e alla follia degli uomini, il pianto di Eraclito esprime pietà e disperazione per la loro condizione, il riso di Democrito esprime invece ironia, intesa come incapacità di prendere sul serio tutto ciò per cui gli uomini si affannano, soffrono e gioiscono.
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Bramante, affresco, Eraclito e Democrito, 1477 |
Se opposta è la scelta dei due, la via della pietà e del pianto e la via dell'ironia e del riso, alla base di questa scelta vi è la medesima constatazione: la nullità della vita umana, il suo essere priva di senso, queste figure sono quindi complementari, l’uno ride e l’altro piange di fronte alla insensatezza dei comportamenti e delle illusioni degli uomini [...]
Democrito avrebbe da ridere se fosse in terra, qui con noi
«si foret in terris, rideret Democritus»
Orazio, Epistole