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domenica 13 ottobre 2019

filosofica-mente





12 commenti:

  1. LA GUERRA
    Il contrasto è onnipresente e la guerra si trova alla base di ogni cosa. Tuttavia non bisogna intendere la lotta tra le opposizioni come una minaccia alla stabilità: al contrario questa si riassume in un'essenza positiva, che lascia spazio alle contraddizioni, alla dinamicità del reale e, soprattutto, al cambiamento.

    LA TEORIA DEL DIVENIRE
    La realtà è in continuo movimento, niente si verifica più di una volta allo stesso modo: ogni accadimento resta sempre unico anche nella sua periodicità.
    Inoltre la lotta tra le opposizioni non impedisce che in ogni processo sia compreso pure il suo opposto. Si sottolinea così il lato contraddittorio delle azioni: nello stesso fiume scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo.

    Romeo Marianna 3'E

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  2. "LA TEORIA DEL DIVENIRE"
    "Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo."
    Ogni azione compiuta ci contraddistingue e ci cambia fisicamente e mentalmente.
    Ogni azione trasforma ogni singolo essere ed ogni azione è sempre diversa.
    Non mangiamo mai le stesse cose, non ascoltiamo le stesse persone e non discutiamo mai delle stesse identiche cose, un sogno non viene ripetuto più volte, non viviamo mai gli stessi giorni, non viviamo mai la stessa vita.
    Siamo ogni giorno che passa diversi da ieri e lo saremo da domani. Cambiamo acconciatura, trucco, vestiti. Cambia il nostro volto.
    Siamo e non siamo contemporaneamente e contemporaneamente vogliamo essere e non essere.

    "LA GUERRA"
    "Polemos (la guerra) è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dei e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi.
    Bisogna però sapere che la guerra è comune (a tutte le cose), che la giustizia è contesa e che tutto accade secondo contesa e necessità."
    La guerra è un contrasto fisiologico dell'essere. Padre e madre di tutto, ci accompagna da sempre. Accompagna la nostra mente ed i nostri problemi, accompagna uomini in battaglia, accompagna la morte e la affianca (e contraddistingue) alla pace.
    Senza guerra non esisterebbe la pace, non sapremmo cosa si prova a sentirsi liberi, a sentirsi uomini, felici, vivi.
    Se non esistesse, probabilmente vivremmo in tranquillità, ma è qui ed è presente in tutto, negli opposti che prevaricano l'uno sull'altro, in ciò che è giusto ed in ciò che è sbagliato.


    Clara Ansaldo

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  3. LA TEORIA DEL DIVENIRE
    "Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo"
    Eraclito, in questo frammento espone l'idea che la realtà sia collocata in un eterno fluire, diremo noi (PANTA REI= tutto scorre) in quanto essa è in continuo movimento: nulla resta immobile, ma tutto si muove, cambia, tramuta senza eccezione. Come in questo caso: il fiume sembra essere sempre lo stesso, ma in realtà è fatto di acqua sempre diversa; e siccome, mentre ci immergiamo, siamo diventati diversi da quando siamo entrati in acqua, e l'acqua stessa non è più quella in cui ci siamo immersi, egli dice che entriamo e non entriamo nel fiume e allo stesso modo siamo e non siamo perché dobbiamo non essere quello che eravamo prima: le cose quindi non hanno una realtà se non nel divenire delle cose, che è la forma dell'essere.

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  4. L'UNITÀ E L'ARMONIA DEI CONTRARI
    "L'opposto concorde e dai discordi bellissima armonia.

    Congiungimenti sono intero e non intero, concorde e discorde, armonico disarmonico, e da tutte le cose l'uno e dall'uno tutte le cose

    Non comprendono come, pur discordando in se stesso, è concorde:armonia contrastante, come quella del l'arco e della lira

    Una e la stessa è la via all'in su e la via all'in giù"

    Eraclito,in questi frammenti,evidenzia che la lotta delle cose tra loro, manifesta un'interiore razionalità, consistente nel fatto che un opposto non può esistere indipendentemente dall'altro. Per esempio, che cosa mai sarebbe la luce senza buio e il suono senza il silenzio ?. È infatti proprio dal suo opposto che ogni realtà trae la propria definizione, il proprio senso e la propria esistenza.

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  5. La teoria del divenire:
    "Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo".
    Questo frammento spiega chiaramente ciò che la teoria del divenire significhi. Infatti se noi scendiamo in un fiume e dopo essercene andati riscendiamo, anche se è passato poco tempo non siamo più gli stessi di prima, poiché qualcosa è sicuramente cambiato. Ciò sta a significare che la vita non è mai stabile (ma è un continuo fluire), quindi sempre dinamica.
    Sebastiano Buda

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  6. Gli uomini e il logos:
    "Bisogna dunque seguire ciò che è comune. Ma pur essendo questo logos comune, la maggior parte degli uomini vivono come se avessero una loro propria e particolare saggezza".
    Eraclito in questo frammento tende a marcare la differenza intellettuale di un filosofo dalla maggior parte degli uomini. Il difetto di questi ultimi è infatti la mancanza di consapevolezza: essi rimangono fermi alle apparenze e le accettano acriticamente, senza esprimerne un loro ragionamento.

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  7. IL LOGOS COME PRINCIPIO
    Questo è quello che apriva il trattato di Eraclito, tramandatoci da parecchie fonti. In esso si annuncia la trattazione del logos, quella legge razionale che costituisce la natura profonda delle cose. Anche se tutto accade in funzione al logos essi assomigliano a persone inesperte, pur provandosi in parole e opere, dicendo ogni cosa secondo la natura come è. Ma agli altri uomini rimane celato ciò che fanno quando sono svegli, come non sono coscienti quando dormono.

    L’UNITÀ E L’ARMONIA
    Eraclito mostra l'unità e l'armonia che soggiacciono all'opposizione. L'opposto concorde e dai discordi bellissima armonia. Le opposizioni: interno esterno, concorde discorde, armonico disarmonico, e da tutto uno e da uno tutto. Esso pur discordando in sé stesso, è concorde. Una e la stessa è la via all’ingiù e all’insù.

    Claudio Di Prima

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  8. LA TEORIA DEL DIVENIRE
    “Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo.”
    Il frammento espone quella che è la dottrina eraclitea del divenire, la realtà si colloca in un eterno fluire, come appunto un fiume dove l’acqua che osservi non è mai la stessa, cambia in continuazione; inoltre vi è sottolineato anche quello che può essere il carattere contraddittorio di ciascuna azione (perché nel fiume si scende e allo stesso tempo non si scende), e della realtà che ci circonda (dato che per noi ogni cosa esiste, è reale ma, se non la vediamo, sperimentiamo o tocchiamo, diventa inesistente)

    LA GUERRA
    “Polemos [ la guerra] è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dei e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi.
    Bisogna però sapere che la guerra è comune [a tutte le cose], che la giustizia è contesa e che tutto accade secondo contesa e necessità.”
    In questi due frammenti viene esposto il conflitto tra i contrari, presentato come struttura delle cose e come principio della vita. Infatti per Eraclito il lògos, la legge razionale, che regola la vita del mondo è il conflitto, identificato nel testo con la guerra che stabilisce il comportamento e governa le relazioni con tutte le cose. Egli definisce il contrasto, oltre che presente tra le cose, anche all’interno di ciascuna di esse: quindi tutto ciò che ha vita e che conosciamo è dovuto alla guerra, o Polemos.

    Tropea Marina 3E

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  9. LA TEORIA DEL DIVENIRE
    “Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo”.
    Tutti sono convinti che una esperienza, come per esempio visitare un luogo, si possa ripetere in futuro, in modo completamente analogo. Ma ciò non potrà mai accadere. È vero che possiamo andare in uno stesso posto, con lo stesso nome, ma non sarà mai uguale alla volta precedente; è certo che noi siamo sempre noi, ma non saremo mai identici al giorno prima. Tutto scorre e tutto cambia. Niente rimane uguale, se non all’apparenza. I luoghi, le persone, i pensieri, le emozioni. Tutti sono soggetti allo scorrere del tempo e al cambiamento che esso implica.




    ARMONIA DEI CONTRARI
    “L’opposto concorde e dai discordi bellissima armonia”. Armonia. Cos’è l’armonia? Per Eraclito è la speciale e necessaria compresenza degli opposti in una continua lotta. Questa è armonia. Uno non può esistere senza l’altro. Il mondo non potrebbe esistere. L’universo è retto proprio da questa antiteticità degli elementi che lo costituiscono. L’ armonia non è la conciliazione degli opposti, ma esattamente la loro lotta. Ha tutto un andamento ciclico, in cui prima vince uno e successivamente l’altro: il giorno che vince la notte, la notte che vince il giorno; il freddo che vince il caldo, il caldo che vince il freddo. La vita stessa è lotta e opposizione.

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  10. GLI UOMINI E IL LÓGOS

    Bisogna dunque seguire ciò che è comune . Ma pur essendo questo lógos comune , la maggior parte degli uomini vivono come se avessero una loro propria e particolare saggezza.

    Tutti dovrebbero seguire la legge comune, ma anche se il logos è comune a tutti la maggior parte degli uomini vivono come se avessero una propria saggezza particolar, Eraclito dimostra il carattere elitario della filosofia e della comprensione poiché la filosofia è dei migliori e solo loro possono comprenderla.

    Matteo Di Termine 3°E

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  11. LA GUERRA

    Polemos ( la guerra ) è padre di tutte le cose , di tutte re; e gli uni disvela come dei e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi gli altri liberi. Bisogna però sapere che la guerra è comune [a tutte le cose], che la giustizia è contesa e che tutto accade secondo contesa e necessità.

    La guerra (polemos) è il principio di tutte le cose e di tutte è la struttura, gli uni mostra come divinità e gli altri come uomini, alcuni sono schiavi e altri sono liberi.
    La guerra si trova in tutte le cose ed è comune a tutte, infatti tutto accade secondo contesa e necessità, e la guerra degli opposti muove l'universo.

    Matteo Di Termine 3°E

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  12. LA GUERRA
    "Polemos è padre di tutte le cose,di tutte re;e gli uni disvela come dei e gli altri come uomini,gli uni fa schiavi gli altri liberi.
    Bisogna però sapere che la guerra è comune,che la giustizia è contesa e che tutto accade secondo contesa e necessità."
    Il lógos si realizza nel conflitto tra i contrari. Il contrasto,detto anche Polemos,è la regola che definisce la struttura di ogni cosa,poiché tutto è soggetto a tale opposizione,e ne determina il comportamento. Ciò è alla base di un dinamismo del reale e dunque di un continuo divenire delle cose.


    L'UNITÀ E L'ARMONIA DEI CONTRARI
    "L'opposto concorde e dai discordi bellissima armonia.
    Congiungimenti sono intero e non intero, concorde discorde, armonico disarmonico, e da tutte le cose l'uno e dall'uno tutte le cose.
    Non comprendono come, pur discordando in se stesso, è concorde:armonia contrastante, come quella dell'arco e della lira.
    Una e la stessa è la via all'in su e la via all'in giù."
    I contrari si primeggiano a vicenda ma nonostante ciò possiedono una loro unità. Pertanto ogni realtà trae e acquisisce il proprio senso e la propria definizione dal suo opposto:infatti, essendo ogni cosa costituita dall'assenza del corrispettivo opposto, se quest'ultimo non esistesse non si avrebbe nemmeno la presenza del primo. Dunque i contrari, respingendosi ed allo stesso tempo richiamandosi, definiscono un'armonia che è alla base di tutto.

    Emanuele Coco 3E

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