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lunedì 10 ottobre 2016

l'Assoluto è il risultato, vero è l'intero

necessità di positivo e negativo, motivo dialettico in Hegel

Escher


  Il vero è l'intiero. Ma l'intiero è soltanto l'essenza che si completa mediante il suo sviluppo. Dell'Assoluto devesi dire che esso è essenzialmente Resultato, che solo alla fine è ciò che è in verità; e proprio in ciò consiste la sua natura, nell'essere effettualità, soggetto o divenir-se-stesso.
Per quanto possa sembrare contraddittorio che l'Assoluto sia da concepire essenzialmente come resultato, basta tuttavia riflettere alquanto per rendersi capaci di questa parvenza di contraddizione.
 Il cominciamento, il principio o l'Assoluto, come da prima e immediatamente viene enunciato, è solo l'Universale.

Hegel, Fenomenologia dello Spirito

Hegel presenterà la più chiara esposizione dei tre momenti della dialettica in alcuni paragrafi dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817):

 il primo, il momento «astratto o intellettivo», coglie le determinatezze finite e le fissa nella loro reciproca diversità;

 il secondo, il momento «dialettico o negativamente razionale», è il momento propriamente dialettico, che rivela l’intima inconsistenza di queste determinatezze, in quanto si vogliono isolare dal tutto;

 infine il momento «speculativo o positivamente razionale», «coglie l’unità delle determinazioni nella loro contrapposizione». 


IL PENSIERO DI HEGEL
lezioni, Zanichelli

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