necessità di positivo e negativo, motivo dialettico in Hegel Escher Il vero è l'intiero. Ma l'intiero è soltanto l'essenza che si completa mediante il suo sviluppo. Dell'Assoluto devesi dire che esso è essenzialmente Resultato, che solo alla fine è ciò che è in verità; e proprio in ciò consiste la sua natura, nell'essere effettualità, soggetto o divenir-se-stesso. Per quanto possa sembrare contraddittorio che l'Assoluto sia da concepire essenzialmente come resultato, basta tuttavia riflettere alquanto per rendersi capaci di questa parvenza di contraddizione. Il cominciamento, il principio o l'Assoluto, come da prima e immediatamente viene enunciato, è solo l'Universale. Hegel, Fenomenologia dello Spirito Hegel presenterà la più chiara esposizione dei tre momenti della dialettica in alcuni paragrafi dell’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio (1817): il primo, il momento «astratto o intellettivo», coglie le determinatezze finite e le fissa nella loro reciproca diversità; il secondo, il momento «dialettico o negativamente razionale», è il momento propriamente dialettico, che rivela l’intima inconsistenza di queste determinatezze, in quanto si vogliono isolare dal tutto; infine il momento «speculativo o positivamente razionale», «coglie l’unità delle determinazioni nella loro contrapposizione». IL PENSIERO DI HEGEL lezioni, Zanichelli |
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lunedì 10 ottobre 2016
l'Assoluto è il risultato, vero è l'intero
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