di Roberto Testa
Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte e per sette volte sprangata.
Mai dimenticherò quel fumo.
Mai dimenticherò i piccoli volti dei bambini di cui avevo visto i corpi trasformarsi in volute di fumo sotto un cielo muto.
Mai dimenticherò quelle fiamme che bruciarono per sempre la mia Fede.
Mai dimenticherò quel silenzio notturno che mi ha tolto per l’eternità il desiderio di vivere.
Mai dimenticherò quegli istanti che assassinarono il mio Dio e la mia anima, e i miei sogni, che presero il volto del deserto.
Mai dimenticherò tutto ciò, anche se fossi condannato a vivere quanto Dio stesso. Mai.
L'affermazione più profonda che sia mai stata pronunciata a proposito di Auschwitz non fu affatto un'affermazione, ma una risposta. La domanda: "Ditemi, dov'era Dio, ad Auschwitz?". La risposta: "E l'uomo, dov'era?". William Clark Styron
RispondiEliminaFrancesco ha ragione. Le responsabilità furono allora, e sono ancora oggi, dell'uomo. Non chiamiamo in causa Dio, interroghiamo ciascuno di noi: siamo certi di rispettare l'uomo, ovunque e comunque egli sia?
RispondiElimina"Ricordare" è il primo passo per non commette gli stessi errori. La storia è piena di violenza e atti compiuti in modo insensato, da uomini in cerca di potere e denaro. Troppo apesso si dimentica il bene dei propri fratelli, altri non sono che chi ci sta attorno. Dagli errori dell'umanità si dovrebbe imparare, smettiamo di sosterere che "la questione non ci riguarda" perché oramai è storia passata. La storia è sempre presente, impegniamoci a non dimenticarla!
RispondiEliminaMi piacerebbe citare una frase tratta dal 'Diario di Anna Frank',una giovane ragazza morta in un campo di concentramento in Germania, che nel suo diario trovava l'unico conforto per sfuggire alle atrocità dei nazisti:
RispondiElimina"A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio".
In questo giorno di memoria mi piacerebbe citare una frase di Rober E. Lee, scritta nel 1864 in una lettera a sua moglie :
RispondiElimina"Ecco che cosa è la guerra crudele: separare e distruggere le famiglie e gli amici, e guastare le gioie più pure e la felicità che Dio ci ha concesso in questo mondo; riempire i nostri cuori con l’odio invece che dell’amore per i nostri vicini, e devastare il bel volto di questo bel mondo."
Questo è ciò che il mondo ha visto per gli anni in cui la guerra è perdurata, rovina di un popolo, rovina di famiglie e rovina di ciò che si era provato a costruire durante quei pochi anni di pace, usando come arma più grande l'indifferenza verso la sofferenza del prossimo, guardandolo con astio per delle idee differenti in campo religioso e culturale.