Le anime individuali si servono del loro impulso intellettuale nel ritornare all'essere dal quale ebbero origine, ma posseggono anche un potere sugli esseri inferiori:
allo stesso modo della luce, la quale sospesa nell'alto al sole, non rifiuta tuttavia i suoi doni alle cose che sono sotto di essa. Finchè rimangono nel mondo intelligibile insieme con l'Anima universale, esistono senza alcun affanno;
unite nel cielo all'anima universale, condividono con essa il governo del mondo, simili a re che siano accanto al supremo Signore e governino insieme con lui senza discendere personalmente nelle dimore regali:
allo stesso modo stanno insieme, allora, le anime e nella stessa sede.
Plotino, Enneadi, 253 d.C.
Franco Batttiato,1988
“E ti vengo a cercare” di Franco Battiato è una canzone che può avere diverse interpretazioni. Molte però convergono nella filosofia neoplatonico Plotino. Plotino infatti, vissuto dopo la morte di Cristo, inizia ad avere una visione tendente al monoteismo e in un periodo in cui il cittadino non è più tale, bensì suddito, la sua filosofia va alla ricerca di un’interpretazione dell’inquietudine dell’uomo. Quest’inquietudine è identificata con la nostalgia delle radici. Plotino quindi finalizza il suo pensiero al ritorno dell’anima alle sue origini, all’ Uno. L’Uno definito per negazione, è un’entità divina. L’uomo continuamente anela ad esso, poiché è la perfezione. È proprio nella canzone che possiamo riscontrare questa ricerca per arrivare all’essenza di ciò che si è. Ascoltandola si possono facilmente ricavare le caratteristiche dell’Uno di Plotino: esso è essenza dell’anima, ci rapisce meccanicamente poiché per nostra natura siamo portati ad avvicinarsi all’Uno, essendo divino è definito per negazione in quanto non più essere comparato a niente di terreno, ma soprattutto l’uomo lo cerca perché ha bisogno della sua presenza.
RispondiEliminaNella canzone di Franco Battiato "E ti vengo a cercare", notiamo quanto il cantante, nonostante la modernità dell'opera, si riallacci al pensiero plotiniano. Egli infatti cerca, come la filosofia di Plotino insegna, di andare oltre i concetti di Bene e Male, per raggiungere l'Uno, essere infinito e perfetto, poichè in esso è racchiuso il fine ultimo dell'uomo e il raggiungimento della felicità. Per ricongiungersi all'unità, l'uomo può solo fare come un eremita, come afferma Battiato, che attraverso la rinuncia dei beni materiali, pratica l'amore che porta a raggiungere un "rapimento mistico" che ci lega ad essa.
RispondiEliminaNella canzone "E ti vengo a cercare", Franco Battiato si rifa alla filosofia di Plotino, la canzone infatti ci rivela un significato spirituale, una dedica verso Dio, un Dio che fornisce ciò di cui si ha bisogno per soddisfare la ricerca della propria spiritualità, la quale porta al raggiungimento della felicità, che ci fa assomigliare all'Uno, inteso come essere perfetto e infinito. Questo avvicinamento all'Uno tramite la spiritualità è un cammino che ognuno di noi intraprende nel corso della propria vita.
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