Non esistono fatti, solo interpretazioni di fatti....
di Ylenia Scarpignato
classe 5 B
Nietzsche sviluppa la propria critica all’idea positivistica di verità, sottolineando come quest’ultima sia il risultato di un punto di vista,di un modo di “giocare” con il linguaggio. Egli ritiene infatti che non esistano né verità né falsità, bensì interpretazioni diverse sulla realtà.
L’interpretazione ha un carattere prettamente soggettivo, poiché scaturisce dall’organizzazione della realtà secondo i valori attraverso i quali l’uomo esprime la singolarità della propria esistenza. Per via della soggettività della verità, tutte le verità prodotte si equivalgono in quanto manca un criterio oggettivo sufficiente a preferirne una ad un’altra. Di conseguenza, la vita stessa è uno scontro tra forze prospettiche che convergono nella cosiddetta volontà di potenza. Il rischio che potrebbe scaturire dalla concezione prospettivista è quello di ammettere solo il carattere soggettivo e relativo della realtà: Nietzsche pertanto esalta la figura del genio che, ricorrendo a forze sane e creative, viene investito di una missione cosmica di trasmissione dei messaggi. In un secondo momento del suo pensiero Nietzsche riconosce però l’aspetto mascherato dell’arte, ritenuta pura illusione. Subentra quindi la predilezione per la scienza, esercizio del dubbio che potrebbe aiutare l’uomo a debellare gli errori di cui l’umanità si è fatta carico nel corso della storia. Tuttavia, anche la soluzione della scienza è destinata a vacillare nel baratro delle certezze,e soprattutto ad essere superata da una nuova figura,lo übermensch. Egli appartiene ad una élite di prescelti , perché dotati di facoltà intellettive superiori; il Superuomo si distingue dal “gregge” e si mette a capo di una società dimentica della propria natura libera che però freme per la velleità di ripristinare il proprio spirito dionisiaco.
Munch, Friedrich Nietzsche, 1906 Oil on canvas |
Alla luce di quanto elaborato, vista anche la complessità interpretativa della filosofia nietzschiana, ritengo che la sua proposta possa trovare un senso solo all'interno di una "prospettiva di progresso reale":
il progresso di una società può scaturire a mio parere solo ed esclusivamente dall’incontro/scontro fra diverse prospettive perchè è il confronto a far progredire i popoli e a corroborare il senso civico e la capacità di convivenza con concezioni a noi estranee.
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