I due termini vengono spesso usati come sinonimi, ma nel linguaggio giuridico e politico essi designano entità molto diverse.
La federazione, o Stato federale, si qualifica come unione di Stati caratterizzata dall’attribuzione della personalità giuridica internazionale all’unione, e dal riconoscimento ai singoli Stati federati dei poteri esecutivo, legislativo e giudiziario nei limiti previsti dalla Costituzione federale.
Fu soprattutto con la nascita degli Stati Uniti d’America (1776, Dichiarazione di indipendenza; 1787, Costituzione federale) che questa forma di Stato assunse una connotazione compiuta, la cui vitalità è attestata dal sempre più frequente ripresentarsi sullo scenario politico mondiale. Le federazioni si fondano sempre su una Costituzione scritta che include una divisione di competenze tra il governo federale e i governi degli Stati o regioni federati, e può avere due livelli di governo (locale e federale), o anche più, che sono indipendenti e coordinati.
Il potere legislativo è sempre composto da due Camere; una rappresenta i cittadini della federazione, quindi gli Stati o regioni con una maggiore popolazione eleggono più deputati; nell’altra ogni Stato o regione federati ha un eguale numero di rappresentanti.
Vi sono diversi Stati federali in tutti i continenti del mondo, oltre gli Stati Uniti: il Canada, la Germania, la Svizzera, l’India, l’Australia, il Brasile e altri.
La confederazione è un’alleanza tra Stati, in genere confinanti, che perseguono, soprattutto in campo internazionale, scopi comuni mediante apposite istituzioni, pur mantenendo ciascuno piena indipendenza e sovranità. Il trattato istitutivo crea alcuni organi comuni e assegna loro diverse competenze, tra cui solitamente la sicurezza, la difesa e la politica estera. Tra le Confederazioni si può includere la Comunità di Stati indipendenti sorta sulle ceneri dell’URSS o Csi (Comunità di stati indipendenti), sorta nel 1991 dall'Unione sovietica e caso più chiaro di vera e propria confederazione.
L'Unione Europea (28 Stati, visto che per il Regno Unito non è stata ancora formalizzata l'uscita definitiva) si inscrive fino ad oggi all'interno della Confederazione, non avendo previsto per gli Stati membri la rinuncia alla sovranità nazionale. Le decisioni vengono prese dagli organi confederali (Parlamento, Commissione, Consiglio) con poteri non sempre strettamente vincolanti per tutti gli Stati.
(...) La differenza fra le autonomie regionali e le autonomie degli stati federali è invece di solito netta, perché questi ultimi conservano spesso tutti i poteri, tranne quelli relativi alla politica estera, alla difesa e alla politica monetaria ed economica. Il caso degli Stati Uniti d'America è molto significativo: mentre i seggi della Camera dei rappresentanti sono suddivisi fra i singoli stati in proporzione alla loro popolazione, tutti gli stati hanno uguale peso politico all'interno del Senato, che sulle competenze federali ha un peso molto maggiore rispetto all'altro ramo del Congresso, essendo rappresentato ciascuno dallo stesso numero di senatori (due). Anche in Svizzera il secondo ramo dell'Assemblea federale vede una partecipazione egualitaria dei singoli cantoni.
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