post di Giovanni Cavallaro
Freeheld, un film di produzione americana, racconta la storia, una normalissima storia d'amore, fra due donne.
Nell’ innocenza dell'amore della coppia, la felicità viene stravolta dalla prepotente apparizione di un cancro, diagnosticato alla donna più anziana. Il nocciolo del film, a mio parere, appare nella lotta per la parità dei diritti, come quella relativa alla reversibilità della pensione alla morte del compagno.
Il film è stato un continuo alternarsi di sensazioni, di pensieri; eppure sono state le ultime scene a scatenare in me forti emozioni. Questo film ha acceso in me un bisogno di giustizia. Ha portato in superficie la voglia di riscatto e di eguaglianza. Molte e molte persone vengono emarginate dalla società, causa il colorito della pelle o l'orientamento sessuale, considerate come “seconde" nella scala gerarchica sociale. Ecco, spero che un giorno tutto ciò svanisca. Che non ci sia più bisogno di denunciare con film come questo, tratti da autentici e drammatici vissuti, e che non siano più necessarie lotte per ottenere diritti di libertà e uguaglianza.
Mi auguro che i ragazzi del domani non debbano soffrire le nostre stesse pene e quelle dei nostri avi.
Spero che un giorno tutto possa essere semplicemente raccontato nelle istituzioni scolastiche, senza alcun pudore, come un triste ma irripetibile passato.
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