Riflettiamo con il filosofo FernandoSavater
dall'opera "A mia madre mia prima maestra":
Una delle componenti più perverse della miseria è l'ignoranza. Dove c'è ignoranza, cioè dove non si conoscono i principi fondamentali delle scienze, dove le persone crescono senza saper nè leggere nè scrivere, dove mancano delle parole per esprimere i loro desideri e il loro disaccordo, dove si vedono private della capacità di capire da sole ciò che le aiuterebbe a risolvere i loro problemi, costrette in mano agli stregoni o agli indovini che non ci mettono a parte delle fonti teosofiche delle loro conoscenze....ebbene, lì regna la miseria e non la libertà. (p.129)
Non può e non deve esserci neutralità per quel che riguarda il rifiuto della tortura, del razzismo,del terrrorismo,della pena di morte, della prevaricazione dei giudici o dell'impunità della corruzioneper i pubblici funzionari; e neppure nella difesa delle garanzie sociali su sanità e istruzione, su vecchiaia e infanzia, nè,ancora, nella difesa di un ideale di società che corregga le discrepanze create dall'abisso fra ricchezza e povertà. Perchè? Perchè non si tratta di semplici opzioni faziose, ma di conquiste della civiltà umanizzante di cui non si può più fare a meno senza incorrere nella barbarie" (pp 122-123)
Non si è mai soggetti nella solitudine o nell'isolamento ma si è sempre soggetti fra soggetti: il senso della vita umana non è un monologo, ma deriva dallo scambio di sensi, dalla polifonia corale. Prima di tutto l'educazione è la rivelazione degli altri della condizione umana come insieme di inevitabili complicità.(p,14)
............che ne pensate?
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